30 luglio 2018

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Cervello e sue potenzialità


(breve excursus sul cervello umano)
Tralascio di considerare il funzionamento elettrochimico del cervello, osservando invece alcuni aspetti del suo funzionamento dal punto di vista energetico.
L’alto "costo energetico", derivante solamente dal mantenimento degli 85 miliardi di neuroni a riposo, comporta che rimanga poca energia per trasmettere informazioni attraverso le sinapsi in modo da eseguire contemporaneamente diverse azioni utili. Persino attivare tutti i neuroni di una determinata regione cerebrale nello stesso momento, potrebbe richiedere molta più energia di quanta saremmo in grado di fornire, è per questo motivo che il nostro cervello utilizza piccolissime porzioni di neuroni alla volta in diverse regioni.
Questa tecnica prende il nome di "sparse coding". In questo modo riesce a trasmettere la massima quantità d’informazione con il minimo dispendio di energia, perché può distribuire pochi segnali su migliaia di connessioni. Per massimizzare l’efficienza, il nostro cervello mantiene attivi nello stesso momento fra l’1% e il 16% dei neuroni totali.
Questo non significa che non utilizziamo interamente il nostro cervello, ma che non utilizziamo tutti i nostri neuroni contemporaneamente! Questo fenomeno ci permette di comprendere il motivo di così tante difficoltà nel fare più cose contemporaneamente, semplicemente perchè non abbiamo abbastanza energia da poter attivare nello stesso momento troppe regioni del cervello o troppi neuroni.
Cosa differenzia un cervello normale da quello di un genio?
E' una questione di rendimento. - Le macchine elettriche o maccaniche fabbricate dall'uomo, per funzionare richiedono e sfruttano energia. La parte di energia che riescono a trasformare in lavoro viene chiamata rendimento e viene espressa in percentuale a 100 (si dirà che una macchina ha un rendimento del 90% se riuscirà e trasformare in lavoro il 90% dell'energia che gli viene applicata per poter funzionare, il restante 10% verrà sprecato in attrito e calore).
Anche in natura, ed in particolare per il nostro cervello, è una questione di rendimento. Alcuni cervelli hanno un rendimento maggiore di altri. Questo cosente loro, con meno energia, di attivare un maggior numero di neuroni, oppure attivare intere aree del cervello.
Il cervello dei geni usa meno energia; riuscendo ad attivare contemporaneamente un maggior numero di neuroni, riesce ad ottenere prestazioni da genio.
Se il nostro cervello potesse disporre di energia illimitata ed attivare contemporaneamente tutti i neuroni delle sue diverse sezioni, probabilmente sarebbe quasi onnipotente. Potremmo, in teoria, spostare oggetti col pensiero, far levitare il corpo o risolvere equazioni matematiche che nessun computer riuscirà mai a risolvere. Potenzialmente saremmo dei semidei.
In conclusione c’è da considerare che se non utilizzassimo solo una porzione in un organo così dispendioso, l’evoluzione avrebbe eliminato lo “spreco” molto tempo fa. In realtà, nel cervello non c'è spreco, ma limitazione.
Analogamente a quanto avviene nel circuito elettrico di casa, dove scatta l'interruttore automatico per l'eccessiva richiesta di energia e si rimane al buio, nel cervello, l'energia disponibile viene distribuita ed impiegata con parsimonia, ad evitare che scatti il naturale circuito di sicurazza, con conseguente perdita di coscienza e forse collasso e morte.
Teoricamente, potendo disporre (per il nostro cervello) di energia illimitata, le sue prestazioni sarebbero illimitate o quasi. Ma non è così semplice coma appare. Pur avendo limitazioni reali rispetto alle potenzialità, il cervello necessita di determinate azioni per riequilibrarne il funzionamento: il sonno!
Il sonno non serve a far riposare il cervello, che non stacca mai, al più, limita il funzionamento dei sensi durante il sonno, ma senza disattivarli del tutto. Il sonno, mediante i sogni, serve a memorizzare i ricordi, rielaborando le esperienze appena vissute nella veglia, in chiave che potremmo definire fantasiosa, se non addirittura grottesca. Il cervello memoriza, associando accadimenti reali rielaborati con la fantasia durante i sogni.
Taluni metodi mnemonici, sfruttano infatti la capacità cerebrale di memorizzazione, mediante associazioni improbabili ed apparentemente sconclusionate. Per riuscire a ricordare, associano per esempio il numero 4 scritto a penna, ad una sedia, mettendo sopra la sedia un oggetto che si vuole ricordare; tale associazione, nell'immagine mentale, non verrà più dimenticata. Il metodo mnemonico appena descritto, funziona e viene impiegato per ricordare lunghe sequenze di numeri o altro.
Ma torniamo al nostro cervello. Se potessimo impiegarlo ai massimi livelli, ovvero tutti i neuroni attivati, per quanto tempo dovremmo dormire? Quanti strani sogni faremmo e per quanto tempo? Come potremmo alimentarci durate un sonno che potrebbe durare anche mesi se non anni? Improbabile, anzi, è impossibile! Questo significa che: "tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare", anche solo immaginando.
Il meccanismo naturale precedentemente descritto, che distribuisce e limita l'energia impiegata dal nostro cervello, realizza di fatto la distinzione tra uomo e superuomo, o se preferite: semidio. Più esattamente, segna la linea di demarcazione tra i due: linea assolutamente invalicabile!

20 luglio 2018

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