10 luglio 2015

LUGLIO 2015.

E' vero che la Germania sta dettando legge in Europa? 
Sono in molti a dichiarare: purtroppo si! 
"Purtroppo" è termine fatalista ma affatto definitivo. In regime democratico, nessun Governo può decidere autonomamente le sorti di uno Stato. La volontà popolare, in Italia, ha dimostrato di avere potere decisionale superiore a leggi o decreti, almeno temporaneamente; se gli italiani lo volessero la Germania vedrebbe svanire il sogno che sta realizzando: imporre indirettamente la sua volontà sfruttando una falsa democrazia e leggi comunitarie ad hoc (proposte dalla stessa Germania e stupidamente accettate dai Governi degli altri Paesi dell'Unione Europea).
Ma il tempo stringe e gioca a favore della Germania della Merkel e di Schaeuble, che progressivamente sta rafforzando la propria economia a detrimento di quelle degli altri Stati. Arriverà il momento nel quale verrà raggiunto il punto di non ritorno, è fondamentale decidere prima.
Per la seconda volta, nella storia recente dell'Europa, corriamo il rischio di parlare tutti tedesco. Rendiamoci conto che quest'ultima non è una battuta, è un fatto di tutta evidenza, l'amara verità.

7 luglio 2015

Homo, aut quo vadis?


L'insulsa finanza, con i suoi strumenti finanziari applicati ai processi con cui individui ricchi, imprese, enti, organizzazioni, multinazionali, fondi sovrani e stati gestiscono i flussi di moneta nel tempo, ha conquistato il mondo. Gli dei in terra: denaro e profitto, stanno affamano interi popoli e decidendo la sorte dei singoli, impiegati come strumenti invece di venire considerati individui. La fine del baratto e l'avvento del denaro prima, della industrializzazione e della globalizzazione dopo, hanno portato alla profonda crisi del lavoro, disumanizzato la razza umana e sconvolto l'assetto geopolitico del pianeta, mentre il conseguente inquinamento, sta distruggendo progressivamente l'ambiente di vita. La democrazia, non è più il "governo del popolo", è diventata strumento nelle mani della finanza per piegare i popoli a suo piacimento e godimento.
La razza umana non era e non sarà eterna, ha avuto un inizio ed avrà una fine per processo naturale, tuttavia, l'uomo ha voluto rifiutare tale processo naturale ed anticipare i tempi, al raggiungimento di tale assurdo obiettivo si sta incaricando la finanza.

6 luglio 2015

L'EGOISMO E LA RAGIONE.


Alcune nazioni europee hanno interpretato la democrazia dandole una valenza molto vicina al permissivismo, hanno messo in atto un liberalismo progressista attento alle questioni sociali, ma nel contempo geloso custode dei diritti e dei benefici individuali; hanno sostenuto politiche neo liberiste e spese ingiustificate per la realizzazione di progetti finalizzati all'arricchimento di pochi a danno della maggioranza dei cittadini e messo in atto privilegi corporativi che hanno gravato pesantemente sul debito pubblico.
Successivamente alla unione monetaria europea, la mancata attuazione di quella politica ha reso il progetto europeo monco, oltre che esposto agli immancabili contraccolpi della globalizzazione unita alla crisi monetaria internazionale.
All'interno dell'Unione, l'attuale crisi monetaria e conseguente crisi del lavoro ha evidenziato ed esasperato i problemi connessi alle politiche liberal: difesa ad oltranza degli interessi nazionali a danno dei paesi membri; dal canto suo l'Unione Europea ha tentato di limitare i danni imponendo ai paesi membri maggiormente esposti alla crisi, politiche di austerity insostenibili, che hanno impoverito il ceto medio e peggiorato la condizione di quello basso, comprimendo pesantemente la domanda interna ed impedendo al contempo la crescita del Pil.
Nessun correttivo che venisse messo in atto riuscirà a raddrizzare la barca europea pericolosamente inclinata. L'unica soluzione possibile appare l'azzeramento dei trattati dell'Unione e la loro rimodulazione secondo principi maggiormente aderenti alla situazione attuale, che è ben lontana da quella presente al momento della sua nascita. Non pare però che al momento attuale ci siano in Europa figure di politici capaci di immaginare un possibile nuovo progetto europeo.
Continuando ad applicare l'assurda politica dei pannicelli caldi, l'Unione rimarrà fatalmente esposta allo spegnimento di quello che in passato era apparso come un faro di salvezza.


4 luglio 2015

Noi siciliani dobbiamo tanto a Federico II ed alla Real Casa Borbone.

Wikipedia:
<< Federico II parlava sei lingue (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo) e giocò un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la poesia della Scuola siciliana. La sua corte reale siciliana a Palermo, dal 1220 circa sino alla sua morte, vide uno dei primi utilizzi letterari di una lingua romanza: il siciliano. La poesia che veniva prodotta dalla Scuola siciliana ha avuto una notevole influenza sulla letteratura e su quella che sarebbe diventata la moderna lingua italiana. La scuola e la sua poesia furono salutate con entusiasmo da Dante e dai suoi contemporanei, e anticiparono di almeno un secolo l'uso dell'idioma toscano come lingua d'élite letteraria d'Italia.
Federico II fu uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell'Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con una amministrazione efficiente. >>





Ha preceduto la dinastia dei Borbone di Napoli e Sicilia, che crearono una nazione libera. Il Regno Borbone delle Due Sicilie, fu per decenni il fiore all'occhiello dello stivale, vi fiorirono arte, cultura, scienza e tutte le prime innovazioni tecnologiche dell'epoca: la prima ferrovia tra Napoli e Portici e la prima illuminazione pubblica in Italia, nel 1853 a Capodimonte, la città delle celeberrime ceramiche artistiche (Napoli). La corte di Palermo e quella di Napoli, erano frequentate dai migliori artisti, letterati ed uomini di spicco della cultura dell'epoca. I libri dell'epoca venivano scritti in siciliano. 
Nel 1860 la Real Casa Borbone perse il Regno, grazie all'impresa iniqua dei Mille, comandati da un avventuriero: Giuseppe Garibaldi, che lo offrì su un piatto d'argento a Vittorio Emanuele II di Savoia; g
li infelici Savoia, hanno potuto così rimpinzare le loro casse vuote con i beni depredati al civilissimo Sud Italia dell'epoca. Con tale conquista, il Regno delle Due Sicilie smette di esistere in quanto regno sovrano ed indipendente. 

Nelle foto: statua di Federico II a Napoli,  stemma della Real Casa Borbone del Regno di Sicilia e di Napoli, stemma dell'esercito borbonico di Sicilia e Napoli.

3 luglio 2015

ANCHORMAN, GRUPPI BANCARI E PARERI A BUON MERCATO PER GLI ALLOCCHI.


L'INDIVIDUALISMO POSSESSIVO E' TALMENTE EGEMONE DA ACCOMUNARE NON SOLTANTO LE BORSE INTERNAZIONALI MA ANCHE LA DESTRA E LA SINISTRA, I RICCHI, I CAPITALISTI, GLI IDOLI SOCIALI ED I CRIMINALI, GLI STATI E LE MAFIE E LE STAR DEL PROFITTO E DEL POTERE LEGALE.
INDIVIDUALMENTE, NESSUNO AMA ESPORSI  IN PRIMA PERSONA, NON OCCORRE FARLO, I GRUPPI BANCARI SOPPERISCONO EGREGIAMENTE E SONO GELOSISSIMI CUSTODI DELL'ANONIMATO CLIENTELARE.
APPARE EVIDENTE CHE I CONDUTTORI DI TALK SHOW TELEVISIVI SIANO COLLATERALI AL POTERE ECONOMICO GESTITO DALLE BANCHE , INFATTI OSPITANO, NEI PROGRAMMI TELEVISIVI DA ESSI CONDOTTI, PRESIDENTI DI GRANDI GRUPPI BANCARI, DISPENSATORI DI INTERESSATISSIME RICETTE POLITICO-ECONOMICHE E GRANDI SOSTENITORI DEL GOVERNO IN CARICA.
ECCO DUE ESEMPI: CORRADO PASSERA, GIA' AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA INTESA, TRA GLI ARTEFICI DI BANCA INTESA SANPAOLO; LUIGI ABETE, ATTUALE PRESIDENTE BNL; ENTRAMBI SONO SPESSO OSPITI DEI PREDETTI TALK SHOW.
LA COSA SCANDALOSA ED ANCHE AVVILENTE E' CHE TALI CONDUTTORI TELEVISIVI GODONO DI GRANDE STIMA TRA IL PUBBLICO TELEVISIVO.

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