29 settembre 2023

La sonda Voyager 1 compie 45 anni, missione da record.





E’ stato il primo e unico veicolo  spaziale a guardare da vicino Urano e Nettuno e poi ha attraversato i confini del Sistema Solare, tuffandosi nello spazio interstellare, da dove continua a inviare dati sulla Terra: la Voyager 1 è una missione da record, che con i suoi 45 anni di attività detiene un primato unico nella storia dell’era spaziale. 

Lanciata il 20 agosto 1977, è il più longevo dei veicoli spaziali e con la sua gemella Voyager 2, lanciata 15 giorni più tardi, è la protagonista di una missione davvero unica: entrambe “continuano a fare scoperte sorprendenti”, ha detto la responsabile della missione Suzanne Dodd, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

Nella sua corsa attraverso il Sistema Solare la Voyager 1 ha toccato traguardi storici: nel 1979 il saluto a Giove e alle sue lune; nel 1981 si è tuffata in un anello di Saturno allora sconosciuto e ha fotografato la luna Febo; nel 1986 ha 'annusato' l'atmosfera di Urano, 'ascoltato' il campo magnetico del pianeta e scoperto alcune delle sue lune.

Ancora oggi i suoi dati continuano a stupire. E' del 2016, per esempio, la scoperta di altre due lune di Urano, oltre alle 27 già note, possibile grazie ai dati che la sonda aveva catturato nel 1986, durante il passaggio ravvicinato al pianeta.

Una corsa nella quale le due sonde gemelle di sono rincorse e sfidate continuamente, con la Voyager 1 che ha raggiunto Giove e Saturno prima della sua compagna, mentre la Voyager 2 è stata la prima ad avvicinarsi a Urano e  Nettuno, inviando a Terra le immagini più dettagliate di quei pianeti lontani, Nel 2013 la Voyager 1 è stata anche la prima a inoltrarsi nello spazio interstellare; la sua gemella l’ha seguita sei anni dopo, il 5 novembre 2018. Nel 2019 ii dati della Voyager 2 hanno permesso di scoprire una zona fino ad allora sconosciuta: quella in cui il vento di particelle proveniente dal Sole incontra il vento interstellare. 

Se dalle distanze straordinarie che hanno raggiunto con una tecnologia nata negli anni '70 le sonde Voyager non hanno mai smesso di inviare dati alla Terra, il merito è del sistema di comunicazione realizzato dalla Nasa per le missioni interplanetarie, il Deep Space Network. Se non ci saranno imprevisti, dovrebbero viaggiare così anche le prime informazioni sulla composizione delle polveri interstellari. A spingerle sempre più lontano dalla Terra è un generatore al plutonio.

Le due sonde sono anche messaggeri molto speciali, che stanno portando nello spazio interstellare un biglietto da visita della Terra e dei suoi abitanti: un disco placcato in oro progettato per durare oltre un miliardo di anni, che contiene le immagini e suoni della vita sul nostro pianeta, diagrammi di leggi scientifiche fondamentali e saluti in molte lingue.

  “Non sappiamo per quanto tempo ancora la missione proseguirà, ma – ha osservato Dodd - siamo sicuri che continueranno a regalarci ancora molte sorprese scientifiche”.

 

Seconda immagine

Il disco placcato in oro, messaggero della Terra nello spazio interstellare (fonte: NASA, JPL)

 

 


25 settembre 2023

CLIMATIZZATORE

 



Cosa influenza la bolletta elettrica?

Rispondere a questa domanda con un riferimento generico ai “consumi del climatizzatore” sarebbe davvero riduttivo, in quanto a loro volta i consumi sono determinati da un complesso equilibrio di variabili tecnologiche, installative e anche climatiche.

Cosa influenza, quindi, la bolletta?

Sappiamo tutti che i migliori elettrodomestici sono in classe A e maggiori, come A++ proprio perché consumano meno rispetto ai modelli in classi inferiori di efficienza.

Nella tecnologia rientrano, a seconda del modello di climatizzatore scelto, anche tutte le sue funzionalità. Normalmente, sui dispositivi che si trovano in commercio, ci sono funzioni di deumidificazione, funzioni “Eco” oppure programmi notturni che prevedono lo spegnimento automatico dopo un tot di ore. Tutte queste funzionalità permettono di risparmiare elettricità.

Dimensionamento e potenza

Il dimensionamento è una procedura che va effettuata da un tecnico ed è finalizzata a definire la potenza necessaria a raffrescare efficacemente le stanze. È una valutazione che dipende dai volumi delle stanze e da altri parametri che gli installatori conoscono bene, tra i quali la disposizione interna delle stanze, la presenza o meno di vani scala aperti, le condizioni di isolamento dell’edificio e l’esposizione delle pareti al sole.

Il dimensionamento deve essere corretto ai fini dell’ottimizzazione dei consumi. Questo perché, se venisse installato un condizionatore sottodimensionato, sarebbe costretto a lavorare continuamente al massimo per ottenere un risultato confortevole. Un climatizzatore sovradimensionato determinerebbe invece uno spreco di risorse.

Quindi, dimensionamento e potenza ben calibrati sono alleati del risparmio.

Tempi di utilizzo

Il consumo ovviamente è proporzionale al numero di ore in cui la tecnologia è in funzione. Se a casa ci siete poco e rientrate solo la sera, il climatizzatore dovrà funzionare solo per alcune ore. Se invece la famiglia necessità di un comfort costante, allora deve funzionare per molte ore. 

Spegnere e riaccendere il condizionatore consuma più energia?

Si parla tanto di risparmio energetico, ma sappiamo davvero come applicarlo in casa? Scoprite perché non è consigliabile spegnere e riaccendere l'aria condizionata.

Ogni volta che accendiamo il condizionatore, il suo funzionamento riparte con una certa accelerazione e notevole consumo di energia elettrica. È proprio in questo picco che si verifica il maggior consumo. Insomma, se lo accendiamo una volta, questo si verificherà solo questa volta, mentre se lo facciamo ripetutamente, il consumo si ripete.

Raggiunta la temperatura impostata è meglio mantenere acceso il condizionatore invece di spegnerlo per riaccenderlo poco dopo.

 


13 settembre 2023

LE UNITA’ DI MISURA ‘ARBITRARIE’.

 



Aforisma:Colui che obbedisce a regole rigide e arbitrarie, ma a lui perfettamente note, è molto più libero di colui che si crede libero perché ignora le regole cui obbedisce’.

Quando puoi misurare ciò di cui stai parlando, ed esprimerlo in numeri, tu conosci qualcosa su di esso; ma quando non puoi misurarlo, quando non puoi esprimerlo in numeri, la tua conoscenza è scarsa e insoddisfacente. Può essere l'inizio della conoscenza, ma nei tuoi pensieri, sei avanzato poco sulla via della scienza.

La misurazione è quel procedimento che permette di ottenere la descrizione quantitativa di una grandezza fisica cioè il valore numerico del rapporto tra la grandezza incognita e quella omogenea scelta come unità di misura arbitraria. La scelta della grandezza omogenea avviene tramite la definizione del campione; il valore numerico che risulta dal procedimento di misurazione tra il campione e il misurando viene definito misura.

E’ stato creato il Sistema Internazionale di unità di misura, più ufficialmente, in lingua francese, Système International d'Unités e abbreviato in SI che è il più diffuso tra i sistemi di unità di misura. Le unità e gli altri elementi del SI vengono stabilite dalla Conférence Générale des Poids et Mesures, CGPM.

Oggi, il SI è basato su sette unità fondamentali di misura (lunghezza, tempo, massa, intensità di corrente elettrica, temperatura termodinamica, intensità luminosa, quantità di sostanza) dalle quali vengono ricavate tutte le altre unità di misura che sono dette unità derivate.

Il SI, inoltre, definisce una sequenza di prefissi da premettere alle unità di misura per identificare i loro multipli e sottomultipli.

Anche se del tutto necessarie per avere una base di partenza per qualsivoglia calcolo, occorre tenere ben presente che le unità di misura sono arbitrarie. Di conseguenza le distanze, indicate in anni luce, degli oggetti del cosmo: galassie, buchi neri, stelle ecc. non sono reali, per nulla attendibili.

Stella polare

Stella polare è la stella più luminosa della costellazione di Ursa Minor, che si trova circa 434 anni luce dalla Terra. Distanza non attendibile perché basata su unità di misura del tutto arbitrarie. Non è importante conoscerne la distanza reale o altre attribuzioni, all’infuori di una: È conosciuta perché rimane quasi immobile mentre tutto il cielo settentrionale sembra muoversi intorno a lei.

Questo perché è localizzata quasi al polo celeste nord, il punto intorno al quale tutto il cielo settentrionale apparentemente circola. Quindi segna il modo in cui si trova il Nord. Il polo segna il vero nord, che rende la stella polare importante nella navigazione, in quanto l’elevazione della stella sopra l’orizzonte significa latitudine dell’osservatore.

Per gli osservatori al Polo Nord, la stella si trova direttamente sopra la testa. Per gli osservatori all’equatore, stella polare siede all’orizzonte.

 

 

 

 

 


6 settembre 2023

Forse non sai che in Sicilia c'è la tomba di un gigante: dov'è questo luogo (leggendario)


A seguire l’articolo di Livio Grasso Archeologo

<< Sulla strada per Sagana è ben visibile un sarcofago di grandissime dimensioni. Secondo racconti popolari, era stato "foggiato" per l'eterno riposo di un'enorme creatura.

Un tempo, secondo antiche leggende, la Sicilia fu popolata da enormi e temibili creature. Si tratta dei cosiddetti giganti, protagonisti di innumerevoli racconti mitici. Alcune fonti rilasciano svariate notizie sulla possibile esistenza di questi uomini mastodontici.

A tal riguardo, si vocifera che nel 1527 furono rinvenute delle enormi ossa in diverse grotte del Monte Grifone; la località rientra nel versante territoriale di Palermo.

Tale ritrovamento indusse gli studiosi a compiere delle ricerche sempre più approfondite e dettagliate in relazione alla civiltà dei giganti.

Basti pensare allo storico Antonio Mongitore che, nell’opera intitolata "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", riportava molteplici informazioni sulla presenza delle ossa dei giganti in vari luoghi siciliani. Oltre a ciò egli dichiarava di aver visitato personalmente la spelonca di Maredolce.

Qui, a suo dire, un certo Paolo Lentini individuò il cadavere di un gigante alto 18 cubiti (circa otto metri). A partire da allora l’area fu assiduamente frequentata da numerosi visitatori, attratti dalla sensazionale scoperta. Ciò, al contempo, incentivò a ritenere che i giganti fossero i primi abitatori dell’isola.

Dello stesso avviso erano persino il filosofo Empedocle, vissuto nel V secolo a.C., e il noto Giovanni Boccaccio.

Entrambi, infatti, affermavano che i giganti abitavano negli antri costieri siciliani. Nei primi decenni dell’Ottocento, la questione fu sottoposta a delle analisi minuziose e accurate; accertare la veridicità dei fatti raccontati rientrò tra gli obiettivi prioritari della ricerca.

Ben presto, precisamente nel 1831, le indagini confermarono che i resti ossei appartenevano ad animali di epoca preistorica: cervi, ippopotami ed elefanti.

Dello stesso avviso erano persino il filosofo Empedocle, vissuto nel V secolo a.C., e il noto Giovanni Boccaccio.

Entrambi, infatti, affermavano che i giganti abitavano negli antri costieri siciliani. Nei primi decenni dell’Ottocento, la questione fu sottoposta a delle analisi minuziose e accurate; accertare la veridicità dei fatti raccontati rientrò tra gli obiettivi prioritari della ricerca.

Ben presto, precisamente nel 1831, le indagini confermarono che i resti ossei appartenevano ad animali di epoca preistorica: cervi, ippopotami ed elefanti.

Da quel che si vocifera, l’arcano fu risolto dal brillante e talentuoso abate Domenico Scinà. Nel 1867, invece, Gaetano Giorgio Gemmellaro risalì all’identificazione delle suddette specie effettuando uno studio anatomico e morfologico delle ossa. Allo stato attuale, esse sono conservate presso il Museo Gemmellaro della città palermitana. I fossili rinvenuti risalgono a circa 200.000 anni addietro.

A quel periodo, come attestato dalla scienza, la terra siciliana pullulava di elefanti, ippopotami, cervi, daini, lupi, cinghiali e orsi. Ad ogni modo, il mistero sull’esistenza dei giganti in Sicilia non appare del tutto chiarito.

Nella frazione di Sagana, sita nel territorio di Monreale, è ben visibile un sarcofago di grandissime dimensioni.

I ricercatori, non appena localizzato, hanno indagato sulle origini storiche del complesso tombale. Prestando fede alle testimonianze popolari, esso era stato "foggiato" per contenere le spoglie di un vero e proprio gigante.

Di converso, altri sostengono che fu realizzata per seppellire un guerriero saraceno di nobili origini. Purtroppo, la carenza di indizi sul reperto non consente di giungere ad alcuna conclusione esaustiva.

Ulteriori teorie, in aggiunta, ipotizzano che il sepolcro custodiva la salma di un patrizio romano. In ogni caso, ad oggi, i più credono che sia un cenotafio. Ovvero un monumento sepolcrale che, nell’antichità, veniva eretto per commemorare una persona od un gruppo di persone sepolte altrove.

In definitiva, il monumento funebre di Sagana è un enigma che pone una serie di interrogativi difficilmente risolvibili. Pertanto, la formulazione di un giudizio scientifico e risolutivo non è al momento proponibile. <<

Osservando da vicino quel sarcofago, situato proprio a pochi metri dalla strada, ho notato che è stato sicuramente violato. Alcuni dei blocchi di tufo, con cui sembra costituito, sono stati rimossi e poi rimessi a posto chiudendo le fessure con del materiale di colore leggermente diverso da quello del tufo. La manomissione è chiaramente evidente. Nessuno sa nulla di tale violazione o cosa abbia scoperto.

I segni dell’erosione farebbero risalire la sua costruzione ad un paio di millenni fa, al tempo degli antichi romani.

Le abitazioni della frazione Sagana distano parecchio ed ancor più Monreale, mentre l’area dove sorge il sarcofago è oggi praticamente disabitata, il sarcofago fu quindi edificato in mezzo al nulla. 



This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]