23 giugno 2008

Le parole "numeri arabi" dicono davvero poco

in onore di Khwarizmi uno tra i grandi geni dell'umanità


Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi visse a Baghdad tra il 780 circa e l'850 circa.
I suoi maggiori contributi hanno riguardato i campi dell'algebra, della trigonometria, dell'astronomia, astrologia, della geografia e della cartografia.
Il suo approccio sistematico e logico nel risolvere le equazioni lineari e di secondo grado diede forma alla disciplina dell’algebra. Viene considerato pertanto il padre dell’algebra. La parola "algebra" deriva da una delle due operazioni usate per risolvere le equazioni di secondo grado come descritto nel suo libro. “Algoritmi de numero Indorum”, è forse la prima opera completa sul sistema di numerazione indiano. Si deve ad esso la diffusione del sistema di numerazione indo-arabico. Il libro, traduzione latina di uno dei suoi più importanti studi sul sistema di numerazione indiano, introdusse la notazione posizionale e il numero zero nel mondo occidentale del XII secolo. La parola 'algoritmo', e la sua variante meno usata 'algorismo', derivano da Algoritmi, la latinizzazione del suo nome.
A lui sono anche dovute una serie di tavole astronomiche, che includono una tavola trigonometrica di valori del Seno. Si basano su un numero di fonti greco-ellenistiche, indiane e persiane, e resteranno in uso per quasi cinque secoli.
Un altro suo testo molto importante è stato il Kitāb surat al-ard ("Libro sulla forma della Terra", tradotto come Geografia), consiste in un elenco di ben 2402 coordinate di città e altre caratteristiche geografiche, preceduto da un'introduzione generale.
Egli contribuì inoltre alla realizzazione di una carta geografica del mondo, supervisionando il lavoro di 70 geografi impegnati a realizzare una mappa del “Mondo conosciuto” a quel momento.
Produsse anche strumenti meccanici come l’astrolabio e la meridiana. Fu l'inventore del ''quadrato delle ombre'' detto anche ''scala altimetrica'', strumento da associare all'astrolabio per misurare altezze e distanze.
Questa di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi è la, necessariamente, striminzita sintesi delle opere di uno tra molti illustri uomini del popolo arabo che, avendo dato un importante contributo alla civiltà dell'uomo, meriterebbe maggiore considerazione da parte della Storia, frequentemente interessata a troppi particolari su battaglie e vita di guerrieri.
A proposito di Storia, ancora oggi le altisonanti dichiarazioni di rappresentanti della comunità internazionale, ispirate a principi di fratellanza e solidarietà internazionale tra popoli, vengono regolarmente contraddette dai fatti. La condizione di 'figli di un Dio minore', riservata a tutti i migranti, smentisce le belle chiacchiere di molti politici(forse troppi. Assolutamente incivile è l'indigenza e lo sfruttamento di buona parte dell'umanità, a causarla sono le egoistiche politiche occidentali mirate allo sfruttamento, a beneficio di una ristretta minoranza. Intere popolazioni sono costrette ad abbandonare la casa e la loro terra a causa della fame e delle guerre fomentate dall'Occidente. 
Rimane una incancrenita spina nel fianco la drammatica condizione dei Palestinesi, ingiustamente espropriati della loro terra, mi chiedo come avrebbero reagito a tanto altri popoli. Tuttavia in quell'area martoriata dalla guerra e madre del terrorismo, non ci sarà mai pace se da una parte si conteranno i morti e dall'altra i martiri. Tutti hanno capito il maldestro tentativo americano, in Iraq, di mascherare spudoratamente la depredazione del petrolio, col patetico pretesto di esportare democrazia (con le bombe. Questo pianeta è di tutti e non di alcuni uomini e l'auspicata condizione di giustizia, che si avverte sempre meno anche nelle aule preposte, tarda ad arrivare. La società umana si dichiara civile ma, avendo completamente smarrito la capacità di fare autocritica, marcia spedita ed insensibile verso un futuro disastroso.

Questo post è stato ritenuto degno di pubblicazione su www.mondoarabo.it .

22 giugno 2008

Considerazioni teoriche sulla meccanica quantistica





Planck ipotizzò che la luce fosse emessa in 'quanti' di radiazione, e non con continuità come si credeva fino ad allora.
Bohr sviluppò un modello di struttura atomica in cui gli elettroni, per passare da un'orbita all'altra (cambiamento del loro stato energetico) dovevano emettere o assorbire esattamente uno dei quanti di radiazione ipotizzati da Planck.
Schrödinger formalizzò una equazione per il moto degli elettroni all'interno dell'atomo, fondando la meccanica 'ondulatoria'. Nella sua equazione non si descrive il moto di una particella, ma l'evoluzione temporale di una grandezza (la 'funzione d'onda'), grandezza complessa che non ha un equivalente classico.
Born introdusse il concetto di 'densità di probabilità' in fisica: la 'funzione d'onda' ci dice quanto sarà la probabilità che, trascorso un certo intervallo di tempo, si possa trovare la particella in quella posizione. Contrariamente le equazioni della meccanica classica ci dicono dove si trova esattamente la particella dopo un intervallo di tempo.
Heisemberg formulò il principio di indeterminazione: si può misurare con estrema precisione o la posizione dell'elettrone o la sua quantità di moto, una delle due grandezze però resta sempre completamente indeterminata. Secondo la fisica classica la traiettoria di un corpo è definita fornendone istante per istante la posizione e la velocità. Per Heisenberg questo non è più possibile, quello che ci è dato di sapere è che i corpi microscopici non seguono vere e proprie traiettorie per giungere da una posizione ad un'altra; Spazio e tempo, con questo principio, diventano incerti.
De Broglie ipotizzò l'esistenza di un comportamento complementare sia nella luce che nella materia: a seconda del fenomeno fisico coinvolto, la luce poteva comportarsi come onda o come particella (l'effetto Compton e l'effetto fotoelettrico misero in luce l'aspetto corpuscolare della radiazione elettromagnetica), lo stesso vale per la materia, ma i due diversi comportamenti, quello ondulatorio e quello corpuscolare, non si manifestano mai assieme (principio di complementarietà).
Bhor (il suo 'Modello atomico' è uno dei cardini della Meccanica quantistica ) raccolse tutte queste istanze innovative e fondò la 'Scuola di Copenaghen': un folto gruppo di fisici convinti assertori dell'interpretazione probabilistica della meccanica quantistica (Interpretazione di Copenhagen ).
Le idee fondamentali di tale interpretazione sono:
* La quantizzazione delle grandezze fisiche
* La funzione d'onda (il suo modulo quadrato come densità di probabilità)
* Principio di indeterminazione
* Principio di complementarità
* Principio di corrispondenza: la meccanica quantistica applicata a corpi macroscopici si riduce (corrisponde) alla meccanica classica.
Nella fisica quantistica, quindi, gli oggetti possono comportarsi come particelle o come onde, questi due aspetti mostrano una complementarità che sempre più si va rivelando fondamentale.
Non è stata, fino ad ora, dimostrata l'esistenza di particelle o onde isolate, tranne come elementi separati di "sistemi"(come quello onda-particella) formati da almeno due componenti che interagiscono. Lo stesso 'principio di complementarietà' ( dualismo onda corpuscolo delle particelle elementari ) esclude la contemporaneità del comportamento bivalente, corpuscolare ed ondulatorio, delle particelle. Ogni nuova acquisizione teorica della meccanica quantistica contiene almeno un elemento di variabilità (Principio di indeterminazione di Heisenberg).
Ho redatto questo post per sostenere la personale teoria dello stato di "continua trasformazione" riferito a quanto di osservabile esiste, essa può validare le variabili presenti in tutte le teorie citate. In altre parole: nell'universo non sono osservabili fenomeni statici (immutabili nel tempo), bensì tutti in evoluzione. Ogni teoria nuova, o di sostegno e verifica di teorie precedenti, non può prescindere la "continua trasformazione" quale condizione di esistenza dell'universo. Pur non entrando minimamente nella logica della unificante M-teoria del fisico John Ellis o 'teoria del tutto', quella di 'continua trasformazione' pone una irrinunciabile condizione filosofica all'indagine fisico-quantica dell'universo. L'esplosione dello spazio-tempo denominato Big Bang è ancora in corso, sta facendo allontanare, dal punto di origine, le galassie "alla velocità della luce", si, della luce, se così non fosse tutti i numeri riguardanti misure e distanze galattiche, sarebbero sbagliati. Gli scienziati ci dicono che il fenomeno di allontanamento è in forte accelerazione; come spiegano che la materia e l'energia avrebbero superato la velocità della luce? Anche la luce è soggetta a trasformazione? Impossibile, ciò azzererebbe in un colpo solo tutte le teorie fin qui formulate. E' possibile però che esista, al di fuori dell'universo osservato, una velocità superiore a quella della luce, in tal caso non potremmo parlare di luce, ma di "altro", al momento indefinibile, forse una forza; la velocità della luce è certa, non può essere superata, ma "vale" unicamente in questo universo, quello osservato dall'uomo. Verso i margini esterni di questo nostro universo le leggi della fisica potrebbero vacillare o addirittura crollare, fuori da esso, non avrebbero alcun significato.


19 giugno 2008

ESISTE LA MEMORIA GENETICA ?






Nell'universo,gli eventi si realizzano ad ogni istante del continuum spazio-tempo, in corrispondenza di ogni singolo stadio della trasformazione. Nella vita umana, nascita e morte, delimitano l'intervallo di tempo dello sviluppo fisico, ma le trasformazioni seguono e precedono tali limiti; in essa coesiste, parallelamente alla vita fisica, il pensiero intelligente che, pur essendo singolarità umana, è soggetto alle stesse regole universali.
Memoria genetica
Il cervello umano è caratterizzato da milioni e milioni di connessioni sinaptiche che collegano i neuroni tra loro.
Grazie a questa fitta rete siamo in grado di memorizzare avvenimenti, imparare, provare emozioni. Le sinapsi del nostro cervello, però, non sono come le maglie fisse di una rete. Le connessioni sono estremamente plastiche: si sciolgono e si formano in continuazione rispondendo alle esperienze che viviamo.
Addirittura è stato dimostrato che il modo stesso con cui si fanno le varie conoscenze determina il tipo di allacciamento sinaptico tra alcuni neuroni piuttosto che tra altri.
Nei primi 24 mesi di vita i primissimi stimoli sensoriali vengono registrati dall'amigdala, sede naturale delle reti neurali della memoria implicita; la peculiarità di formazione delle reti (forse dovuta alla soggettiva disposizione dei bottoni sinaptici) determina, tra tante, una sola modalità di imprimersi in memoria e la correlata reazione nella rievocazione. Possiamo quindi dire che quello che siamo, i comportamenti che adottiamo, sono il frutto delle interconnessioni nervose che si creano nel nostro cervello. Nell'uomo, il flusso informativo dell'intellighentia, oltre che essere acquisito dall'esterno, può essere generato all'interno del sistema informativo stesso, sotto l'influenza che deriva dall'ambiente.
Secondo le neuroscienze, nulla, ad oggi e tra soggetti diversi, fa supporre modi non univoci di memorizzazione percettiva del sistema neurale. Non esiste prova di pensiero intelligente precedente la nascita, tranne gli schemi di connessione delle sinapsi che, rappresentando l'unica variabile, si suppone possano non essere casuali.
Visto che le sinapsi sono diverse da cervello a cervello, anche i comportamenti che ne risultano sono diversi da persona a persona. Ognuno di noi è unico. Questo si esplica nei diversi modi che ognuno di noi ha per fare la medesima cosa: ogni cervello allaccia sinapsi in modo peculiare. Tale unicità potrebbe essere dovuta alla combinazione dei DNA di origine. L'ipotesi, estremamente affascinante, lascia intravedere nuovi orizzonti per lo sviluppo delle scienze e delle tecnologie biomediche. In futuro la ricerca indagherà l'esistenza di quella che potremmo definire memoria genetica, realizzata mediante percorsi sinaptici non casuali, ma esattamente determinati dalla combinazione del DNA dei genitori. Il fenomeno è spiegato, per analogia, dal caffellatte, nel quale l'esatta dose di caffè e di latte (tra le tante possibili) determina il risultante sapore unico, che conserva tuttavia entrambe i sapori d'origine. E' possibile che le nostre scelte avvengano sotto la costrizione di sostanze chimiche sintetizzate dal nostro cervello, in funzione di come le connessioni cerebrali riescano a formarsi, in base a percorsi sinaptici obbligati determinatisi ancor prima della nascita. Se così fosse vuol dire dover accettare il fatto che sia proprio la disposizione preordinata, che assumeranno le reti sinaptiche (conseguenza dalla combinazione dei DNA), a formare il nostro modo di reagire ai vari avvenimenti. Ciascuno reagisce secondo un codice genetico che non lascia spazio al libero arbitrio. Dobbiamo quindi pensare di non poter avere scelte spontanee bensì indotte da una unica combinazione dei due DNA, tra le infinite sintesi caratteriali dei genitori, realizzata contestualmente al concepimento. Ogni individuo trasmette parte del suo patrimonio genetico ai propri discendenti ed è perfettamente logico e naturale supporre che i figli siano la risultante (tra tante possibili) della combinazione di caratteri fisici, psicologici e mnemonici dei genitori e loro avi, trasmessi attraverso geni, cromosomi e schemi neurali.

Motivazione dei sogni.
Il sonno sarebbe la innaturale condizione di stasi del sistema neurale umano, altrimenti costantemente attivo durante la veglia, che il sogno riconduce a normalità mediante mutazioni di pensiero casuali che, aumentando notevolmente l'entropia del sistema, sono surrettizi rispetto al pensiero razionale. Anche i sogni, pur nella libera associazione mnemonica, ripropongono il vero "carattere" del soggetto: timido, coraggioso, violento etc. a conferma che gli schemi preordinati delle reti sinaptiche caratterizzano qualunque forma di manifestazione del "pensiero". Al pari di altri organi il cervello non può fermarsi neppure parzialmente, dovendo presiedere, mediante i sensi attenuati e l'attività cerebrale tipica dell'attenzione al controllo dell'ambiente quale possibile fonte di pericolo. Quindi deve formulare pensieri costantemente, ma lo fa in un mondo mentale staccato e misterioso, come se fosse sveglio altrove. Durante il sonno lo fa senza il bisogno di dover seguire la logica razionale della veglia, che attiva le piene funzioni finalizzate a garantire le migliori condizioni di benessere e sopravvivenza.Volendo azzardare un esempio, il cervello è come un computer al quale non si può staccare l'alimentazione. Il suo uso ci consente di sfruttare sezioni della memoria ognuna con funzioni diverse, ma anche quando non lo facciamo "lavorare", la corrente scorre con continuità nei suoi circuiti. Qui però finisce l'analogia perchè esso è una macchina inanimata. Le diverse teorie sulla funzione dei sogni, formulate da Freud, Joung, Hobson, Hartman, Griffin ed altri, indagano principalmente il loro aspetto psicologico e non la singolarità funzionale dell'organo che li genera. L'impossibile disattivazione del cervello, consentendo di affrontare la motivazione al sogno da diverso punto di vista, individua nella funzione necessariamente dinamica dei sogni l'elemento di disambiguità.

Una prova indiretta ma concreta dell'esistenza di memoria genetica viene confermata osservando alcuni animali, ad esempio i cani: pur non avendolo mai fatto prima ne averlo mai visto fare, conoscono quale erba mangiare quando non stanno bene e l'erba è alla loro portata: l'erba canina. Istinto? ma cos'è l'istinto se non memoria genetica?

14 giugno 2008

Il travolgente fascino di Thira e di Santorini.

Il travolgente fascino di Thira e di Santorini.

Una tra le stupende meraviglie del mondo.

Santorini è l’isola più a Sud dell'arcipelago greco delle Cycladi nel mar Egeo Meridionale, ha una superficie di 76 kmq. con 70km di coste e circa 8.000 abitanti. Le isole greche sono circa 3000, comprese le isolette, di queste solo 167 sono abitate.

E' il mese di Agosto e siamo in due: è notte, ci troviamo nel capoluogo dell'isola di Santorini, Thira, davanti a noi c'è un grande dedalo di strette stradine in salita, bianche ed illuminate dalle potenti luci a giorno di numerose gioiellerie e da quelle di negozietti di ogni genere. Imbocchiamo quella che ci sembra una strada pedonale importante. La pavimentazione è in cemento a gradini bassi e lunghi, la strada si sviluppa in salita incrociando stradine trasversali poste in alto su un diverso livello.  Basta alzare lo sguardo per scorgere la lunga fila di turisti percorrere la passerella degli stretti cavalcavia che incrociano la nostra strada sul livello più in alto. Lungo la strada ed intorno a noi si muove un incessante fiume umano, a contatto di gomito, si sposta molto lentamente nei due sensi accalcandosi dentro i negozi che coprono i due lati della strada senza soluzione di continuità. Ogni negozio è stipato di accattivanti e svariatissime mercanzie che invogliano a fermarsi anche solo a guardarle, dentro le numerose gioiellerie l'illuminazione è molto potente, quasi abbagliante; il tempo scorre senza controllo, le luci sono intense e la mente, scevra da pensieri ed affascinata, registra ogni cosa. Ci lasciamo trasportare dal lento flusso di persone di ogni età, accompagnati da  una babele di linguaggi, continuiamo a salire verso la zona alta. Dopo qualche tempo, vinti dalla sete e dalla stanchezza ed inebetiti, raggiungiamo la strada trasversale e la percorriamo. Qui, veniamo attirati da un locale il cui ingresso, fiancheggiato da due colonne doriche sormontate dal capitello, si accorda male con l'ambiente circostante, ricorda molto da vicino l'entrata di un tempio greco. Veniamo attirati da quel locale, al suo interno tenui neon verdi e blu illuminano dal basso oggetti tipici della Grecia antica: anfore e capitelli corinzi, l'effetto è suggestivo, quindi entriamo. Dentro è quasi vuoto, nessuna traccia di arredi oltre quelli illuminati dai neon, la scala davanti a noi lascia intuire che il vero locale si trovi al piano di sopra, non resta che salirla. Il primo piano è semibuio, i clienti che occupano i tavoli parlano a bassa voce seduti davanti a flute e bicchieri di bibite molto colorate, la lunga sala comunica con un lungo e largo balcone, anche quello con tavoli al completo; la scala sale oltre, altro piano stessa scena e poi ancora, spinti come da un messaggio subliminale ci ritroviamo a salire i rumorosi gradini in legno dell'ultima scala a chiocciola che finisce sul tetto a terrazza. Senza essercene resi conto, la lunga risalita per la strada affollate e le diverse rampe di scale del locale, ci hanno portato in alto, molto in alto, ora ci troviamo sulla terrazza all'ultimo piano del locale nella parte alta della città che, abbarbicata sopra un alto costone di roccia quasi a strapiombo sul mare, domina l'immenso golfo e le sue isolette sparse. Appoggiati alla ringhiera di legno ci affacciamo dalla terrazza buia, In basso, ai nostri piedi si distendono tanti vicoletti in discesa, alcuni rischiarati dalle luci dei negozi che illuminano anche le case a cascata, bianche come le lunghe file di gradini che disegnano le stradine ben illuminate. Il colore candido domina ovunque e diffonde la luce con un tenue ed ovattato biancore, le case formano un continuum fino alla zona posta più in basso; è formata da tante villette a contatto le una lla altre, con piscine illuminate color verde smeraldo o azzurro cielo, che risaltano nella notte come gemme incastonate in una collana di perle. Le ultime villette in basso, sorgono appena sopra lo strapiombo di roccia buia che scende quasi invisibile fino al mare. La piatta superficie dell'acqua, come uno specchio increspato, riflette bene le sagome e gli oblò illuminati di grandi navi e yacht alla fonda sotto l'alto costone di roccia, le lunghe file di luci distese dalla prua all'albero maestro e poi, verso poppa, illuminano la notte ed il "gran pavese" formato da coloratissime bandierine triangolari appena visibili. E' tutto immobile nella calda notte d'estate tranne, giù in basso, il movimento delle lance a motore che fanno la spola tra il corto molo e le navi alla fonda, che la distanza fa apparire dall'alto piccoline. L'aria è pervasa dal lieve profumo del cibo, dal sentore di aromatica legna bruciata e dall'ovattato parlottio multilingue dei turisti seduti ai tavoli dei piani in basso. Sentiamo la suggestione pervadere lo spazio e l'anima,  capiamo come la bellezza possa ispirare lo spirito, riusciamo a percepire l'immanenza del mare e la sua calma quiete; la Grecia, patria della filosofia, la storia della sua civiltà, la bellezza dei suoi templi, dei teatri, delle statue di Fidia e la potente attrazione dell'isola e della scena mozzafiato davanti a noi, dalla quale non riusciamo a distogliere lo sguardo. L'inconsueta e sconvolgente visione notturna ci affascina, trasportandoci come dentro una grande bolla sospesa nel tempo, isolandoci per lunghi minuti da tutto, ogni suono si dissolve lentamente nell'aria, il silenzio cala su tutto, ci sentiamo quasi sperduti, sospesi, lo spazio sembra dilatarsi lasciandoci da soli ed immersi nella impareggiabile bellezza del luogo. Silenziose e calde lacrime di commozione solcano i nostri volti e ci riportano bruscamente alla realtà. La commozione ci ha fatto scoprire entrambe col volto solcato da lacrime: è la prima volta, dissi, a me non era mai successo prima; neppure a me, mi rispose lei.

Se molte tra le numerosissime isole greche potessero formare una splendida collana di perle mediterranee, Santorini sarebbe sicuramente  la più fulgida.

Per conoscere meglio l'isola ed immaginare i luoghi descritti fate una panoramica cliccando su una  foto e scorrete le altre, ecco il link: http://www.tripadvisor.it/Tourism-g189433-Santorini_Cyclades-Vacations.html








13 giugno 2008

Pantelleria, la perla nera del mediterraneo

isola di intatta bellezza vulcanica













Pantelleria (dall'Arabo "Figlia del Vento"), isola vulcanica di 83 kmq. che si trova a 120 chilometri dalla Sicilia e a 84 da Tunisi, ha la strada panoramica che è lunga circa 40 Km. E' rimasta miracolosamente intatta poichè il turismo di massa non l'ha ancora scalfita. Ha particolari caratteristiche che è molto difficile trovare raccolte in una sola isola. Pantelleria si caratterizza per la straordinaria singolarità del suo paesaggio nel quale, agli elementi naturali (tavolieri di colate laviche, cale e faraglioni) si aggiungono tipici manufatti creati dall'uomo per vivere. Ad Agosto il caldo è intenso, basta però trovare una zona d'ombra sotto un alberocia o accanto a qualsiasi costruzione, per avvertire subito un senso di inaspettata frescura dovuto alla particolarissima ventilazione dell'isola. Il clima invernale, molto ventoso, ha modificato la vegetazione a livello estremo, costringendola a svilupparsi in larghezza più che in altezza, al punto che, in alcune zone dell'isola, un albero di ulivo è più basso della ruota di un'auto, può sembrare incredibile ma è la verità. Alcuni tratti di costa sono costituiti da nera lava vulcanica coperta da vegetazione di arbusti di colore verde molto intenso che crea un piacevole contrasto col nero della lava che scende fino al mare. E' uno tra gli ultimi luoghi dove l'uva zibibbo viene ancora molto coltivata ed usata per produrre il "moscato passito di Pantelleria", che rivaleggia col "malvasia di Lipari", è il tipico vino dolce da dessert ottenuto aggiungendo uva passa di zibibbo al mosto di vino bianco, una vera delizia. Altri prodotti tipici sono: la "tumma" delicato formaggio fresco di giornata molto deperibile, una varietà di "Cappero" detto di Pantelleria (cresce spontanea) che è apprezzato e conosciuto dappertutto, le pregiate lenticchie piccole ed i "baci"un dolce di morbida pasta di bignè con crema o ricotta. Vi abbonda il raro pesce "pettine", poco apprezzato in loco, dalla carne finissima e saporita, una vera anomalia visto che il suo naturale habitat sono i fondali sabbiosi assenti sull'isola. Alcune corte spiaggette di sabbia, sotto alti strapiombi rocciosi, sono raggiungibili solo dal mare di limpida acqua di un blu intenso con sfumature viola. Anche i conchiglioni di mare, detti muccuni o bocconi, sono molto diffusi sulle coste, a Scauri al ristorante "la pergola", cotti nel sugo di pomodoro condiscono gli spaghetti. I tratti alti della costa sono ricchi di grotte, accessibili dal mare anche con grossi barconi a motore che offrono la circumnavigazione dell'isola che dura quasi un giorno, con pasto a bordo o su una spiaggetta raggiungibile solo dal mare. Molte strade dell'isola sono fiancheggiate da muretti a secco, su quella che sale verso il paesino di "sibà", dopo aver costeggiato il piccolo aeroporto che collega l'isola con Palermo e Trapani, sono coperti di muschio color ocra, mentre quelli della zona oltre "cala cinque denti" sono, in parte, blocchi di ossidiana (pietra lavica simile a cristallo nerissimo utilizzata in gioielleria ed alta bigiotteria). Il piccolo golfo sul quale si affaccia, a livello del mare, la grande grotta di "Sataria", con due vasche alimentate da acqua termale sulfurea, è poco profondo e coperto da alghe che crescono lussureggianti per le molte sorgenti termali sottomarine, perfettamente percepibili anche in piena estate. Sulla spiaggia di "Nicà" le sorgenti di acqua, a volte fin troppo calda, sgorgano tra gli scogli ed i sassi del bagnasciuga. La sauna naturale o "bagno asciutto" si trova nella grotta naturale di BENIKULA' in contrada Sibà, lungo il costone della Montagna Grande (alta 836 metri) a cui si accede tramite una faglia nella roccia, nella parte più interna della grotta la temperatura, per alcuni, diventa insopportabile.
Il mare, nella località del faro di Punta Tre Pietre, si raggiunge a piedi percorrendo un ripido e scosceso sentiero sul fianco della collina, sulla strada per "balata dei turchi" (larghe piattaforme di lava liscia che lambiscono l'acqua). A poche decine di metri vi è una grotta marina raggiungibile a nuoto, ma si percorre l'ultimo tratto, verso l'ingresso, "camminando" nell'acqua su un largo lastrone di roccia profondo poco più di un metro e coperto da fitti ciuffi di alghe viola ed arancio vivo, uno spettacolo che, se osservato con la maschera subacquea, rimane indimenticabile.
Nell'incantevole laghetto "specchio di venere" vicino a riva, sono numerose le sorgenti sottomarine di acqua calda (40/50 gradi) con fanghi sulfurei da raccogliere dal basso fondale ed applicare su tutto il corpo. Man mano che il fango asciuga diventa più chiaro ed ha un effetto benefico sulla pelle rendendola morbida e liscia, ma è principalmente attivo per curare l'artrosi ed i suoi disturbi, la benefica acqua del lago ricorda alla lontana la lisciva. Soltanto dopo la mia quinta visita a quel laghetto ho scoperto che l'acqua a decine di metri dalla riva non supera il metro e che il fondo è formato da parecchi centimetri di quel benefico fango.
Il "dammuso"
con aperture ad arco a tutto sesto è abitazione specifica dell'isola di Pantelleria, risale al tempo dei fenici ed è stata via via modificata fino ai giorni nostri. I primi esemplari erano costruzioni fatte con pietre, pietra lavica locale, a secco e di forma quadrata oltre che di piccole dimensioni, con pareti spesse un metro per isolare dal caldo. Con l'avvento dei romani il tetto, fino ad allora piano, venne trasformato a cupola. Questa trasformazione è stata propedeutica per la costruzione delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. La forma a cupola, oltre a rendere il tetto più sicuro in quanto ad infiltrazioni d'acqua, consentiva di canalizzare la pioggia dentro le cisterne e quindi di creare grandi riserve d'acqua da usare durante la lunga e secca estate pantesca. A tal fine la superficie del tetto viene tutt'oggi trattata a calce: garantisce l'impermeabilizzazione e la pulizia. Caratteristica comune di questi edifici rurali, sono i "Giardini panteschi" costruzioni di soluzione tipica ed esclusiva di quest'isola. Sono costituiti da un'alta cinta muraria a base circolare e realizzata con pietre a secco. Tale costruzione permetteva alle specie coltivate nel suo interno, prevalentemente agrumi e/o alberi da frutta, di rimanere isolate e quindi protette dall'impeto dei venti. I "sesi" della zona di Mursia sono costruzioni tombali megalitiche, ricordano vagamente i "nuraghe" sardi, risalenti a circa 5000 anni, sono cumuli di pietre a forma tronco-conica alti 5/6 metri e larghi da 10 a 20, con vari corridoi interni a budello sfocianti in piccole camere tombali dentro le quali sono stati rinvenuti sarcofaghi.
La fauna di Pantelleria annovera tra l'altro la presenza di una razza tipica originaria di equidi detta appunto asino di Pantelleria che, riuscendo a trasportare carichi pesantissimi lungo i sentieri dell'isola, li faceva molto apprezzare anche all'estero.
Ricapitolando, le caratteristiche dell'isola sono: mare incontaminato, grotte marine, sorgenti termali in mare e nel magico lago ricco di fanghi benefici, sauna naturale, flora e fauna di mare e di terra molto ricche e particolari (pesce pettine,ulivi e vegetazione in genere,bassissimi), una montagna alta oltre 800 metri, reperti archeologici e costruzioni megalitiche di 5000 anni, costruzioni uniche come; dammusi e giardini panteschi, prodotti tipici introvabili altrove, muretti di ossidiana, vegetazione rigogliosa e terreno vulcanico che favorisce la crescita di vitigni particolarmente adatti a produrre vini di buona gradazione, piacevole (ed unica) frescura dell'ombra nell'infuocato clima estivo.
Quante isole vulcaniche offrono di più ?

Alla coppia dei miei amici medici Rino e Lia il merito e la riconoscenza per avermi fatto scoprire Pantelleria che, come dissero, è un'isola di cui ti innamori o che odi (ma la odii solo se cerchi il frastuono della vita mondana o molte discoteche).


Le foto pubblicate rendono l'idea, ma non potranno mai rendere la bellezza dei luoghi visti direttamente e non potranno documentare altro che una parte delle bellezze di Pantelleria.


















CROAZIA - splendide vacanze a buon mercato

Croazia centrale - istruzioni per l'uso










La Croazia è bellissima e si affaccia sul Mare Adriatico,pulita, accogliente e piuttosto economica; ha strade dal fondo ben asfaltato ed il traffico è normale, si mangia bene un po' ovunque, la pizza è strepitosa, i formaggi ottimi ed il pesce è freschissimo. Il mare e le spiagge libere sono invitanti, nei luoghi più belli sono attrezzate con docce, spogliatoi e sdraio, spesso poste all'ombra dei pini vicinissimi all'acqua - tutto gratis. Le più frequentate hanno bar con annessa cucina e piastra per arrostire, piatto tipico: pezzetti di cipolla e deliziosi calamaretti, molto piccoli. I parchi, ben curati, incantano e le innumerevoli isole ed isolette, sono di un solo gradino al di sotto di quelle bellissime dell'Egeo; esempio tipico sono le isole Kornati. Le spiagge sono di ghiaietta, quelle di sabbia sono piuttosto rare. Sulla spiaggia di Sladine sull'isola di Ciovo, collegata da un ponte a Trogir (non lontano da Spalato), smuovendo il bagnasciuga l'acqua si intorbida per la presenza di argilla bianca (!) che lascia la pelle liscia e vellutata. La lingua non è un problema, specialmente sulla costa, molti capiscono l'italiano e molto spesso lo parlano.
Se il vostro soggiorno dura una sola settimana, non cercate alberghi o simili (rispetto a tutto il resto sono cari), non serve prenotare ma è facile trovare in loco una casa in affitto, sono ben arredate, molte sono condizionate e l'offerta è buona ovunque. Persino ad Agosto capita di vedere a bordo strada donne che sorreggono cartelli con la scritta "apartmani".
Preparate un programma in funzione del tempo, se disponete di una settimana potete visitare non più di 1/3 dell'intero territorio. Ad esempio, per scorazzare in auto nella Croazia centrale fate base nella zona di Primosten o di Togir, con davanti l'isola di Ciovo e la spiaggia di Sladine, quasi gemella di Primosten; da quei luoghi strategici organizzate escursioni giornaliere a parchi o isole.
Se andate in Croazia per la prima volta, meglio se in auto, ed amate il mare il paesaggio le isole la natura e la buona cucina, è molto probabile che vi ritornerete.
Su internet, il sito ufficiale dell'ente nazionale croato per il turismo è ben realizzato, con notizie utili, consigli, brochure e depliant (in italiano) scaricabili. http://it.croatia.hr/Home/

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