8 aprile 2019

La forza della vita.

La forza della vita
Non siamo in grado di sapere se la vita è un fenomeno esclusivo del nostro pianeta, sappiamo però che gli esseri viventi hanno come obiettivo: moltiplicarsi, perpetuarsi, vivere. Non sanno perché lo fanno, ma lo fanno.
Su come lo fanno ci sarebbe parecchio da obiettare, per esempio, nella cosiddetta “piramide alimentare”, c’è sicuramente qualcosa di sbagliato. L’essere più grande si ciba del più piccolo, divorandolo mentre è vivo; l’uomo è l’unico che uccide gli animali prima di cibarsene. Quella della Natura, non sempre si può definire bellezza, talvolta mostra: ferocia inaudita, che mette a dura prova il detto: “la vita è sacra”.
Per riuscire a vivere, gli esseri di ogni singolo regno, animale, vegetale o dei microrganismi, si adattano all’ambiente, oppure lo modificano per adattarlo ai loto bisogni. Lo fanno gli Antozoi (i coralli), che proliferano, piuttosto velocemente, nelle acque calde dei mari tropicali. Lo fanno le cellule tumorali, che costringono quelle sane, adiacenti, a sviluppare fattori di crescita necessari al tumore per diffondersi. Lo fa la vegetazione, se senza controllo, nel tempo si trasformerà in giungla impenetrabile che ricopre tutto.
Lo fanno gli uomini, modificando sia i materiali che lo stesso ambiente terrestre al fine di migliorare le condizioni della vita umana. Ma, l’eccessiva modifica dell’ambiente, sta rischiando di non riuscire più a supportare la vita. L’uomo quindi, dotato di intelligenza superiore a quella di tutto il regno animale, in definitiva sta dimostrando di essere il più irresponsabile, ma forse questa faccenda è poco più complicata di quanto possa apparire (sarò più chiaro nella conclusione).
Per moltiplicarsi, alcune specie di pesci e di volatili sono in grado di percorrere distanze quasi planetarie, per accoppiarsi, nidificare, o far nascere la loro prole nell’ambiente che ritengono maggiormente adatto ad accoglierla o che presenta rischi minori.
E c’è un’unica forza comune a tutti gli esseri viventi, che li spinge a perpetuare la loro specie, che definisco: “forza della vita”. Essa spinge gli animali a migrare, i coralli a crescere, la vegetazione a ricoprire tutto, il tumore a diffondersi nell’organismo, (una coppia a stare insieme tutta la vita, ma in tal caso si chiama amore) e gli uomini a modificare progressivamente il loro stesso ambiente di vita, rischiando di peggiorarlo fino alle estreme conseguenze, forse stanchi di poter quasi dominare le altre specie terrestri e di non avere competitor: senza competitor, la forza della vita rischia di imboccare negli uomini, strade traverse.
Conclusione
In altre parole, ciò che manca agli uomini per smettere di essere autolesionisti, è la coscienza di razza, dato che fino ad oggi la razza umana non ha trovato alcun competitor.
“Siamo gli unici figli di Dio”, sostiene una religione. Se così fosse non avremmo fratelli ne sorelle, saremmo soli nell’Universo sconfinato; parafrasando le parole di una canzone: “soli si muore”. Quindi, il cosiddetto Creatore, avrebbe sbagliato a crearci soli nell’Universo? Ma un Creatore sarebbe perfetto per antonomasia, quindi non potrebbe sbagliare, ergo: non esiste alcun Creatore!

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