25 settembre 2019

I cassetti della memoria: "pacchetti di ricordi".


Stiamo cominciando a far luce sui contorni ed i meccanismi che compongono il mondo dei nostri pensieri e dei ricordi.
Ogni ricordo o mappa mentale è inserito in pacchetti, ogni pacchetto è caratterizzato da un ricordo prevalente e da una serie di eventi associati ad esso. Esauriti i ricordi di un pacchetto, il cervello è capace, volendo, di passare da un pacchetto all’altro senza indurci in confusione. E' cosi’ che il nostro cervello ci ‘teletrasporta’ da un ricordo all’altro.
Immaginiamo la memoria del nostro cervello come una grande parete coperta da cassetti, rettangolari e piuttosto profondi, in ciascuno di essi è custodito un ricordo prevalente assieme agli eventi ad esso associati. Un ricordo si ferma quando si giunge al fondo del cassetto, per avere 'rivisitato' l'intero pacchetto. Per accedere ad un diverso ricordo, custodito dentro un diverso cassetto nell'archivio della memoria, occorrerà 'riesumare' un altro ricordo prevalente.
I ricordi non scorrono come le sequenze di un documentario osservato dall'esterno, vengono rivissuti in prima persona, esattamente per come si erano realizzati e quindi memorizzati.
Non tutti i pacchetti di ricordi vengono memorizzati con uguale nitidezza ed incisività, questo accade se il ricordo prevalente non ha particolarmente stimolato la nostra curiosità o immaginazione.
Ogni ricordo, o pacchetto, può venire riesumato ripensando al ricordo prevalente che ne ha consentito la memorizzazione, ma potrebbe ricomparire autonomamente ed in qualunque momento; sta a noi decidere di 'rivivere' l'intero pacchetto oppure fermarci al ricordo prevalente.
Trovandoci alla guida di un veicolo, anche senza apparente motivo (ma un motivo c'è sempre), può ricomparire uno dei ricordi prevalenti; di solito, per non distrarci dalla guida, decidiamo di non snocciolare l'intero pacchetto, in tale caso il piccolo scampolo di assenza non rappresenterà un pericolo. Lo rappresenta invece, decidere di continuare ad esaurire il pacchetto; in tale caso, pur mantenendo l'allerta dei cinque sensi, una parte del nostro cervello sarà impegnata a rivedere il ricordo e lo scampolo di assenza diverrà più lungo, tale 'distrazione' potrebbe configurarsi come possibile pericolo.
Sarà capitato a tutti, guidando, di 'assentarsi' dalla guida per un breve periodo di tempo (a volte qualche minuto) ed al 'risveglio', ovvero ritornando ad essere presenti a se stessi, non ricordare la strada percorsa, rendendosi però conto che si stava guidando automaticamente. In tal caso, cioè mentre si era 'altrove', il pericolo è rappresentato dai pochi millisecondi necessari alla "riconnessione", che aggiunti al tempo necessario per riprendersi dalla sorpresa ed all'inevitabile tempo di reazione in caso di pericolo, l'insieme potrebbe risultare determinante al fine di una improvvisa manovra per scongiurare un pericolo imminente.










22 settembre 2019

Strade di Palermo

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Subito dopo la convergenza tra Via Imera e Via Colonna rotta, è stata ricavata una corta stradina a forma di S, transitabile soltanto a piedi, che porta su Corso Calatafimi (la cartina non è precisa, quella stradina porta direttamente all'inizio di Piazza Indipendenza lato monte). Non ci sarebbe voluto tanto per renderla transitabile alle auto. Arebbe evitato gli immancabili rallentamenti dovuti all'immissione delle due precedenti strade con il Corso Alberto Amedeo. Ma forse tale soluzione non rientrava nella modestissima capacità di quel progettista. Perchè non realizzarlo oggi?


18 settembre 2019

Risotto con avanzi di brodo di pollo.


Per prima cosa ho messo da parte la coscia di pollo e tutti i condimenti.

Ho poi setacciato il brodo per isolare eventuali pezzetti d'osso.

Ho sminuzzato, ma poco, il pollo ed i condimenti.

Ho dato una prima cottura in padella nel brodo, al riso parboiled.

Ho aggiunto ciò che avevo sminuzzato e cotto a risotto, aggiungendo poco alla volta brodo all'occorrenza.

Non è stato necessario salare o aggiungere olio, erano già nel brodo.





Il risotto agli avanzi del brodo di pollo è servito.




3 settembre 2019

E se provassimo a stromatolitizzare i laghi salati sotterranei di Marte?

Se provassimo a stromatolitizzare i laghi salati sotterranei di Marte,
non sarebbe affatto una idea bislacca: penso che sia fattibile! Sarebbe forse l'unico modo per terrafondare un astro dove sia presente acqua. E' già accaduto sulla Terra e, indipendentemente dal tempo occorrente, potrebbe funzionare anche "altrove".


2 settembre 2019

Marsili, Palinuro, Etna, Stromboli, passando per lo Stretto di Messina


La vulcanologia è una scienza relativamente recente, è la specializzazione della geologia che studia processi e fenomeni vulcanici, i loro prodotti (solidi e/o gassosi) le loro morfologie ed altri eventi connessi o conseguenti.
Le eruzione dell'Etna e dello Stromboli impensieriscono i cilentani, preoccupati per le attività del Marsili, il vulcano sottomarino che sorge di fronte il Golfo di Policastro. Alto ben 3 mila metri, è sotto l’attenzione di numerosi studiosi che ne controllano lo stato di salute.
Come ogni vulcano attivo, essendo il Marsili sottomarino, ha delle particolarità che lo differenziano da altri vulcani che conosciamo come il Vesuvio o l’Etna, ma la sua pericolosità non è da meno. Alcuni studi hanno rilevato la presenza di materiale magmatico depositato sulle pendici ed alla sua base che fa pensare ad un’attività relativa agli ultimi 3 mila anni, un lasso di tempo brevissimo se confrontato con le ere geologiche. Un’eruzione potrebbe causare uno tsunami, ma siamo nel campo delle ipotesi. Non sappiamo quale possa essere l’entità dell’eruzione: nella peggiore delle ipotesi si assisterà ad un fenomeno catastrofico che spazzerà via gran parte del versante tirrenico del Sud Italia.
Il Palinuro è una catena montuosa sottomarina di origine vulcanica che ora sembrerebbe non attiva. Non erutta, dunque, ma dalle sue pendici possono crearsi delle frane che non causerebbero onde anomale pericolose per la popolazione.
Per quanto riguarda gli altri vulcani dell'area Calabro-Campana, a preoccupare dovrebbero essere i Campi Flegrei dove l’attività vulcanica è intensa ed un fenomeno eruttivo potrebbe coinvolgere tutto il Meridione.
La pericolosità dei due vulcani attivi Etna e Stromboli, consiste, nel caso dovesse avvenire una eruzione catastrofica, nell'impossibilità di riuscire ad evacuare l'intera area del catanese, sulle sole pendici dell'Etna insistono non pochi centri abitati; mentre Stromboli, essendo un'isola, quindi circondata dal mare, non sarebbe facilmente e tanto meno velocemente, evacuabile.
Il terremoto-maremoto di Messina del 1908, ha coinvolto maggiormente l'area ionica rispetto a quella tirrenica (vedi immagine), è riconducibile ad attività vulcanica, anche se non a vera e propria eruzione. E' stato causato da un gigantesco "crollo" sotterraneo, che ha prodotto un buco sul fondale dello Stretto, subito riempito da una valanga di acqua di mare, risputata fuori ha causato il maremoto che ha spazzato parte di Messina. Vediamo perchè.
E' solido, eppur si muove
La Terra è formata da quattro strati concentrici (vedi immagine): il nucleo interno, il nucleo esterno, il mantello e la crosta. La crosta è lo strato più superficiale, molto sottile rispetto agli altri strati ed è costituito da placche tettoniche solide (zolle) che sono in costante movimento. I terremoti ed i vulcani sono fenomeni che testimoniano il costante movimento e scorrimento delle placche, nonchè dei movimenti e crolli sotterranei, che avvengono nel mantello. Si trovano localizzati preferenzialmente in corrispondenza dei confini delle zolle.
Dalla stessa immagine che mostra la terrasezione, si evince come il mantello possa mettere in comunicazione tra loro, a volte anche localizzata, alcuni vulcani non troppo distanti gli uni dagli altri; tale fenomeno è dovuto anche a fratture nella pur sottile crosta, che metterebbero in comunicazione più vulcani, sia attivi che non attivi.









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