18 ottobre 2016

Tra fantascienza, ipotesi e fatti relativi alla vita umana.


Il termine "follia collettiva" non è casuale, ne sono convinto, penso che si sviluppi di pari passo a tutto il resto: nuove scoperte tecnologiche, sviluppo intellettivo ecc. Non si spiegherebbe altrimenti la follia di inquinare, e conseguentemente avviare a progressiva distruzione, l'ambiente nel quale viviamo.
Snaturati per natura! Siamo allora invasori? Giunti qui da chissà dove e progressivamente emancipati, per distruggere, alla fine, la vita sulla Terra? Bella ipotesi, non è vero? E' da un bel po' che ci penso.
Pensare troppo però è male, si potrebbe giungere a conclusioni mai pensate prima, anche pericolose. Ne sa qualcosa Galileo Galilei, non che intenda paragonarmi a lui, neppure lontanamente, ma si da il caso che sia stato l'unico ad avere ragione: solo contro tutti ed aveva ragione solo lui! Quella di Galileo non era però una ipotesi ma un fatto concreto, che soltanto dopo è stato verificato. Qi invece sto trattando ipotesi, possibilmente valide fino a prova contraria.
Siamo dunque invasori?
Avendo accettato il concetto di infinito, e quindi l'esistenza di spazio, tempo, materia ed energia infinite, ed avendo accertato che l'età dell'universo, quello che conosciamo e che potrebbe non essere l'unico, del quale facciamo parte, è stata datata circa 13,82 miliardi di anni; le due cose insieme non escludono qualunque ipotesi, anche la più astrusa può risultare potenzialmente possibile.
La vita pare che possa presentarsi spontaneamente su astri ove esistano condizioni adeguate al suo sviluppo. Essendo l'universo infinito, infinite saranno le possibili forme di vita in esso presente. Non si può escludere che tra di esse, in 13, 82 miliardi di anni, età del nostro universo. ve ne sia stata una o più, e magari c'è ancora oggi, che possa avere sviluppato intelligenza enormemente superiore a quella umana. Un possibile raffinatissimo progetto di quella, o quelle, super intelligenze, può essere stato: popolare i luoghi dell'universo adatti alla vita, programmando lo sviluppo di una in particolare (sulla Terra l'uomo) ed includendo in esso, alla fine del percorso, anche l'auto estinzione, o estinzione volontaria inconscia ed incontrollabile.  In questa maniera si sarebbero garantiti la non concorrenza, concorrenza possibile, e la perpetuazione della loro specie, forse immortale.
Senza intenzione di farlo deliberatamente, sembra che abbia descritto l'esistenza di Dio, un suo programma ed un suo fine, diverso però da quello immaginato da quasi tutto il genere umano. Il Dio non presente nella vita degli uomini, abbandonati a se stessi ed al loro programmato destino.
Ciò che accade nell'universo conosciuto e che osserviamo, non avviene casualmente: quindi la vita umana dovrebbe essere un fatto casuale, del tutto involontario e senza intromissione da parte di chicchessia?  Penso infatti che non lo sia.
Il concetto dell'esistenza divina è sempre stato presente nella mente umana, fin dalla nascita. E' una reminiscenza, qualcosa che appartiene ad un progetto che ci coinvolge? Non è del tutto da escludere.













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