18 dicembre 2017

Il guanciale perfetto, o quasi perfetto.



Dato che lo studio del corpo umano e la stessa scienza medica, per poter studiare o curare il nostro organismo, devono necessariamente considerarne le singole parti, un errore comune a tutti noi, consiste nel considerare il funzionamento delle varie parti, o dei vari organi del nostro corpo, come se nella realtà fossero separati.
E invece no, siamo un tutt'uno interconnesso, la disfurzione di una sola parte o di un solo organo, comporta conseguenze in tutto il corpo e lo coninvolge nel suo complesso, molto più di quanto possiamo immaginare.

La postura del capo durante il sonno.

La posizione del capo, poggiato sospra il guanciale durante il sonno, può creare problemi alla cervice (distretto cervicale), alla colonna vertebrale e conseguentemente anche alla normale deambulazione.
La sagomatura e la composizione interna del guanciale, diventa quindi determinate per il buon funzionamento, da svegli, dei tre distretti del nostro corpo appena citati.
In realtà, di ganciali in commercio ne ho provati tanti e tutti diversi tra loro, ma nessuno è riuscito a soddisfare le mie, puntualissime e forse esagerate, esigenze.
Ho deciso quindi di costruire il mio guanciale ideale, anzi, non di costruirlo, ma di modificarne uno già in commercio.

Poichè ho anche il problema della sudorazione notturna del capo ed il guanciale in memory, che risulta ottimo da altri punti di vista, ma non è adatto a coloro che hanno il mio stesso problema (il memory infatti trattiene il calore trasmessogli dal corpo e non è in grado di disperderlo), ho optato per un guanciale imbottito con falda di poliestere e foderato in cotone.

La mia scelta è caduta su un prodotto commercializzato da Amazon, credo che il produttore si chiami Neoplano (vedi immagine). Quel guanciale è imbottito con una ottima falda in fibra di poliestere avvolta su se stessa, ma è risultato troppo imbottito.

Come modificare "quel" guanciale rendendolo praticamente perfetto.

Ho scucito il suo lato corto della fodera, dove era trapuntato; ho estratto l'intera imbottitura; tagliandola con le forbici, ne ho aportato una parte: 180° + 45°; cioè un intero giro più un quarto di giro (vedi foto).
Ovvero: ho fatto in modo che il taglio del poliestere avvenisse a metà guanciale. Ho rimesso l'imbottitura dentro la sua fodera, ricucendola con ago e filo (beh, che c'è di strano se so cucire? Saper cucire non è detto che sia riservato soltanto alle donne).

La sagoma del guanciale finito, assomiglia a metà ad un cuscino ad onda, cioè con l'onda da un lato sotanto; perchè ho fatto questo?

Nei normali guanciali a saponetta, come quello preso in esame in questo post, il capo poggia, più o meno, nella parte centrale, affossandola (accade anche dormendo su un fianco). Il vertice del capo, rimane così a contatto con una parte più alta del capo stesso: la parte restrostante del cuscino. Anche se tale fatto è poco avvertibile, la posizione del capo (che riceve una impercettibile spinta da dietro), è del tutto innaturale. L'ideale sarebbe che dalla parte centrale del guanciale, andando all'indietro, il suo spessore fosse costante.
Ed è ciò che ho ottenuto con la modifica fatta: imbottitura non eccessiva e sufficientemente cedevole, sagomatura a mezza onda per l'appoggio del capo: ideale!

Conseguenze:
Non appena ho poggiato il capo sul guanciale modificato, ho pensato: è perfetto ed il capo poggia e riposa come mai era avvenuto prima. La verifica, è ovviamente avvenuta usandolo per diverse notti di seguito.

Potrà sembrarvi strano e potrete anche non crederci ma: sono spariti i fastidi al collo, alla schiena e durante la deambulazione.

Quello da me descritto e modificato è il guanciale ideale, che non esiste in commercio. Chi fa da se fa per tre: ed è verissimo!

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