15 dicembre 2021

MEMORIA E RICORDI



La memoria è una funzione cerebrale, utilizza dati sensibili provenienti dall'ambiente esterno mediante fattori percettivi quali gli organi di senso; elabora questi dati attraverso mente e cervello e sotto-forma di ricordi li archivia come esperienza vissuta.

L’organismo umano senza memoria e ricordi sarebbe un parassita della Terra al pari del virus per il nostro corpo.
I ricordi sono immagini del passato che si archiviano nella memoria, sono delle riproduzioni successive in un momento determinato, alle quali normalmente cerchiamo di dare un’interpretazione e che, spesso, sono legate a un certo carico emotivo. Questi due concetti, memoria ed emozione, sono così uniti che il semplice fatto di sentirci felici, spaventati o afflitti porta quasi sempre all’affioramento di un ricordo del passato: è una reazione affettiva che dimostra quanto peso hanno i ricordi sulla nostra personalità.
Sono come le onde del mare, vanno e vengono; capricciosi e talvolta malevoli, ci riavvicinano a un momento del passato: una voce, un profumo, un suono, un momento segnato dalla tristezza o dall’allegria. Tutti siamo fatti di ricordi che ci determinano e ci costituiscono, essi sono le nostre radici e delineano ciò che siamo: esseri che sperimentano, crescono, maturano e apprendono.
A volte, però, proprio come diceva Cervantes: “Oh memoria, nemica mortale del mio riposo”, i ricordi ci fanno anche soffrire. Può capitare che in un momento ci aggrappiamo troppo a un ricordo specifico e arriviamo al punto di allontanarci dalla realtà e dalle nostre responsabilità, cadendo per esempio in depressione o soffrendo una crisi nervosa. . Il problema non è concentrarsi sul passato e ricordare: ciò che è preoccupante è vivere costantemente nel passato Questo può sfociare in una paura del presente e delle sfide proprie della vita. Certo, aggrapparci al passato ci dà una sensazione di sicurezza perenne, ma dobbiamo renderci conto che questa non è una situazione né realistica né matura.
I bei ricordi si utilizzano spesso in psicologia per creare connessioni con esperienze personali significative del nostro passato. Tutti gli avvenimenti con energia positiva che abbiamo vissuto in determinati momenti della nostra esistenza hanno il potere di ricaricarci di spirito buono nel presente. Il mistero che si nasconde dietro questo fatto è che i ricordi positivi si possono usare per potenziare le nostre risorse nel presente.
I bei ricordi si utilizzano spesso in psicologia per creare connessioni con esperienze personali significative del nostro passato. Tutti gli avvenimenti con energia positiva che abbiamo vissuto in determinati momenti della nostra esistenza hanno il potere di ricaricarci di spirito buono nel presente. Il mistero che si nasconde dietro questo fatto è che i ricordi positivi si possono usare per potenziare le nostre risorse nel presente.
Questo ci dimostra che spesso non siamo così lontani da dove vogliamo arrivare, che dentro di noi custodiamo già buona parte della soluzione nel nostro baule delle esperienze. Lo si può spiegare, per esempio, con le ricerche sui cosiddetti “neuroni specchio”, i quali, oltre a favorire la nostra empatia e la nostra comprensione, permettono di collegarci a un ricordo del nostro cervello, ricreando lo stesso stato sperimentato nell’istante originale, che si tratti di emozioni gradevoli o no. In questo modo, se per esempio vogliamo essere più decisi, i neuroni specchio ci aiuteranno a ricordare un momento nel quale abbiamo agito con sicurezza e disinvoltura, ricollegandoci così con quelle sensazioni positive prodotte dal comportamento che ora vogliamo potenziare.
Possiamo anche imparare a rivivere i nostri ricordi piacevoli e così trarre beneficio dagli effetti positivi che ci da il riimmergerci in una situazione che ci ha soddisfatti, emozionati e motivati. E ancora, se evochiamo dei bei ricordi in modo continuato per aiutarci a fortificare le nostre attuali risorse per affrontare la vita, possiamo dar vita a un sistema autosostentato di protezione e benessere.
Tanto più ci concentriamo sulle cose belle successeci nella vita, più ricarichiamo le nostre batterie di energia positiva. Quest’energia non solo ci fa sentire bene, ma aumenta anche le possibilità di reagire più ottimisticamente di fronte a degli eventi negativi. È ciò che in psicologia viene chiamato “elasticità”.
Posso quindi concludere scrivendo che: nonostante sia vero che non possiamo vivere di ricordi, i ricordi ci aiutano a vivere!
"I colloqui con se stesso", più noti come "I ricordi" di Marco Aurelio, raccolgono dodici libri di meditazione, scritti durante le numerose campagne militari condotte in Asia Minore dal grande imperatore e filosofo che resse le sorti di Roma sul finire del II secolo. Essi rappresentano il documento principale della sua fama letteraria e filosofica. 'I ricordi' raccolgono schegge, sentenze e aforismi. Ogni scritto è sorretto da una morale stoica secondo le cui dottrine Marco Aurelio fu educato negli anni trascorsi, come erede di Adriano e Annio Vero, alla corte imperiale.
Anche i ricordi più importanti sbiadiscono col tempo. Proprio come le vecchie foto.
La qualità dei ricordi sbiadisce, si dissolve col tempo. La scoperta arriva da un gruppo di ricercatori del Boston College in uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science. I ricercatori si aspettavano che i ricordi diventassero meno precisi, ma hanno anche riscontrato un calo della vivacità e della qualità visiva dei loro ricordi. Quando le persone ricordano il passato, lo fanno con vari gradi di chiarezza. Alcune volte sembra che il ricordo sia sbiadito e che i dettagli siano confusi. Studi precedenti hanno dimostrato che eventi emotivamente significativi, come ad esempio un incidente automobilistico, vengono ricordati in modo più vivido rispetto agli eventi quotidiani.
I risultati della ricerca hanno rivelato che i ricordi vengono evocati in modo visivamente meno vibrante di quanto non fossero codificati, dimostrando un nuovo effetto di sbiadimento della memoria. I soggetti che hanno sperimentato emozioni negative durante la visualizzazione delle immagini avevano più probabilità di ricordare le immagini in modo accurati, ma le emozioni non sembrano aver influenzato lo sbiadimento della memoria. Inoltre, la valutazione soggettiva della chiarezza della memoria era più bassa per i ricordi meno precisi e per i ricordi che erano visivamente sbiaditi.
Questi risultati forniscono la prova che la vivacità dei dettagli, come i colori e le forme associate a un evento, svanisce nella memoria mentre viene mantenuta l'essenza dell'esperienza.

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