13 giugno 2008

Il ponte verso l'ignoto.




Forse il ponte sullo Stretto di Messina, se mai venisse costruito, avrà il doppio binario, peccato che tutta la Sicilia di binario ne abbia soltanto uno.


Il progetto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è opera ciclopica e di grande impegno economico ed ingegneristico. Non sono mancate critiche sulla fattibilità, sicurezza ed utilità dell'opera e sull'impatto ambientale nel territorio dello stretto che è di rara bellezza paesaggistica. La principale contestazione, secondo alcuni autorevoli esperti del settore, consiste nel rischio di ampie oscillazioni dell'unica arcata del ponte dovute al violento vento di scirocco che, secondo quanto asseriscono, comprometterebbe l'attraversamento sia dei treni che degli automezzi. Esiste anche il problema di un giunto che, nelle simulazioni di carico del modellino in scala, non ha retto alle sollecitazioni ed i progettisti non sono riusciti a migliorarlo, mentre qualcuno (Berlusconi) ha sostenuto che il problema avrebbe dovuto essere risolto in futuro dalla ditta appaltatrice del tratto di ponte dove è situato il giunto. L'altra contestazione riguarda la reale utilità dell'opera, la rete ferroviaria siciliana, essendo ancora ad un solo binario, è lentissima e quella autostradale collega solo quattro città su nove. Il ponte infatti accorcerebbe il tempo di attraversamento dello stretto di Messina lasciando però invariati quelli del percorso ferroviario dell'isola, estremamente lento, è a binario unico, e percorso stradale, strade strette e ricche di curve. Una proposta molto ragionevole è quella di costruire prima il secondo binario e le autostrade mancanti e dopo il ponte. L'impatto ambientale dell'opera, sulla sponda siciliana, potrebbe rivelarsi molto pesante a causa della "delicatezza" del territorio pianeggiante nell'area dei laghetti di Ganzirri, poco adatto a sostenere il gigantesco pilone del ponte, interamente sospeso, e i suoi lunghissimi tiranti. Gli ambientalisti sostengono che la realizzazione dell'opera provocherebbe un disastro ambientale irreversibile causato dal necessario riassetto del territorio nel quale, zone pianeggianti e colline, sono costituite in gran parte da materiale prevalentemente sabbioso. Dovremo quindi dire addio alle "omeriche" Scilla e Cariddi ed alle mitiche sirene?. La polemica non si placherà tanto facilmente,i sostenitori del ponte accusano i suoi detrattori di voler rallentare il progresso con argomenti pretestuosi e tuttavia, alcune obiezioni contro, individuano problemi reali e talvolta incontestabili. La verità quella che non viene mai detta, come spesso accade, sta da tutt'altra parte e coinvolge immensi interessi economici e non soltanto quelli.






























Commenti:
Ma voi siciliani volete restare isolani per sempre?
 
nooo... ma quali isolani?
oggi viviamo su un'isola ridotta uno schifo ma non abbiamo un ponte.
Col ponte finalmente potremo vivere su un'isola ridotta uno schifo senza più essere isolani.
Certo, mancano le infrastrutture (e se ci sono, sono pessime) ma vuoi mettere con il ponte sullo stretto?
cambierebbe tutto...


Mai sentito parlare di PRIORITA', caro il mio scrittore anonimo?
 
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