1 luglio 2008

Percorsi mentali obbligati e condizionamento ambientale.



-->
-->
Sul nostro pianeta esiste un ambito di condizioni ambientali delimitato da estremi molto diversi tra loro, nel quale la vita riesce a svilupparsi mediante progressivo adattamento (come per l'uomo l'ambiente tra poli geografici ed equatore). Nella vita umana, le condizioni ambientali influenzano notevolmente l'adattamento fisico e lo sviluppo psicologico di ciascun soggetto. E' lecito supporre, prescindendo la capacità adattativa, che potenziali capacità istintive, intuitive ed intellettive siano patrimonio comune dell'umanità da sempre, fin dalla sua nascita.
L'istinto è, in psicoanalisi, un impulso di origine psichica o motivazione che spinge un essere vivente ad agire per la realizzazione di un particolare obiettivo, mediante schemi d'azione innati nell'animale, come se derivasse da una caratteristica insita nel suo patrimonio genetico. Il patrimonio genetico è scritto nella catena del DNA con un codice detto codice genetico.
L'intelligenza invece, è l'insieme innato di funzioni conoscitive, adattative e immaginative, generate dall'attività cerebrale dell'uomo, ed in parte di alcuni animali. È anche definibile come la capacità di ragionare, apprendere, risolvere problemi, comprendere a fondo la realtà, le idee ed il linguaggio. Sebbene molti considerino il concetto di intelligenza in un ambito più ampio, molte scuole di psicologia considerano l'intelligenza distinta da tratti della personalità, come il carattere, la creatività o la saggezza.
Kant dice che le funzioni trascendentali hanno le caratteristiche di "necessità", poiché la nostra ragione li mette necessariamente in azione per cui, anche se volessimo, non possiamo fare a meno di usarle, e di universalità perché appartengono a tutti gli uomini dotati di ragione.
L'uomo possiede quindi le capacita di inventare, ovvero acquisire con l'immaginazione, capacità nuova e necessaria determinata dal contesto e di scoprire, cioè acquisire, volutamente cercandola o casualmente osservando, la soluzione ad un problema. Il giudizio analitico è conoscenza "a priori", cioè prescinde dall'esperienza, è già presente nell'uomo da sempre come bene necessario e massimamente universale. E' una funzione trascendentale che si attiva e diventa reale solo nel momento in cui riceve dati sensibili finalizzati al bisogno.-
Attraverso la Storia, seguendo il processo evolutivo umano, si evince come il crescente bagaglio di conoscenze abbia prodotto scoperte ed invenzioni necessarie, imprescindibili e funzionali alle mutevoli e mutate condizioni ambientali. La capacità di produrre il fuoco al bisogno e la scoperta della ruota e seguenti, sono avvenimenti realizzati in coincidenza di precise condizioni evolutive che le hanno favorite. Sono avvenute, in contemporanea o differite nel tempo, in contesti sociali assolutamente diversi ed indipendenti, in luoghi distanti ed in assenza di contatti, tutte le volte che in quei contesti si sono verificate analoghe condizioni ambientali ed evolutive. Potremmo quindi affermare che scoperte ed invenzioni, senza nulla togliere ai legittimi soggetti che per primi le hanno individuato, non avrebbero potuto non verificarsi se non nel periodo nel quale sono avvenute. In altre parole, non importa chi, ma qualcuno comunque le avrebbe fatte.
Nell'ottica di questo punto di vista, la storia futura dell'umanità sembra svilupparsi su un modello di "strutturalismo obbligato", in qualche modo preesistente agli eventi del vivere, che rende poco credibile la definizione del futuro come "luogo del tempo di accadimenti non ancora esistenti ed imprevedibili". Risulta però alquanto difficile la prevedibilità del futuro, dipendente da un numero enorme di variabili e da una sorta di modello precostituito e purtroppo, conosciuto dall'uomo solo in piccolissima parte.

Commenti:
Perche non:)
 
quello che stavo cercando, grazie
 
Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]