14 agosto 2009

BENESSERE ED AMBIENTE

Quella che deciderà la prossima grande fonte energetica sarà una scelta obbligata.
La enorme quantità di energia elettrica, indispensabile all’attività umana ed al progresso, viene prodotta in tre modi diversi: in centrali elettriche che bruciano combustibili fossili, con l’impiego di fonti alternative rinnovabili, ed attraverso centrali nucleari a fissione. Durante il processo di produzione di energia dall’atomo, affatto scevro da pericoli, si formano scorie radioattive estremamente pericolose, enormemente longeve e di difficile ed insicuro stoccaggio. L’energia prodotta dalle fonti rinnovabili idroelettrica, geotermica, biomassa, biogas, eolica, solare, maree, moto ondoso e dissociazione molecolare, riesce a coprire solo una parte del fabbisogno totale. Il grosso dell’energia viene ancora prodotto nelle centrali elettriche alimentate da combustibili fossili che consumano ossigeno sottraendolo all’aria. L’ossigeno dell’aria è generato dalla fotosintesi clorofilliana, ma è in calo a causa del costante disboscamento, e la composizione dell’aria viene ulteriormente alterata dall’anidrite carbonica sviluppata bruciando i combustibili fossili.
Esiste un solo modo per produrre contemporaneamente un combustibile, l’idrogeno e l’ossigeno necessario alla sua combustione: la scissione dell’acqua; l’utilizzo di questi due prodotti, combustibile e comburente, non altera significativamente la composizione dell’aria.
La pericolosità delle centrali nucleari e delle scorie da esse prodotte, il vicino esaurimento dei giacimenti petroliferi, l’insufficienza di quelli di metano e lo scarso contributo quantitativo delle fonti rinnovabili, impongono l’improrogabile scelta di una nuova fonte energetica sicura. Nell’ambito dello sviluppo sostenibile, a meno di improbabili nuove scoperte, tra i possibili combustibili disponibili, l’idrogeno comporterebbe minori rischi per l’uomo e minore impatto ambientale. Prodotto da una fonte pressoché inesauribile: l’acqua, la cui scissione avrebbe il vantaggio di produrre anche ossigeno, l’idrogeno rappresenta, ad oggi, una scelta obbligata.

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