18 giugno 2013

I FATTI DEL GIORNO

Governo Letta Alfano, "decreto del fare", fare poco e declamare molto, con tante opportunistiche "IMPRECISIONI ed OMISSIONI"

GIUSTIZIA.
" Il problema della giustizia italiana è dato dall'arretrato", ha annunciato Letta.
Letta ha OMESSO di citare le altre, ben più importanti cause.
Nessuno conosce l'esatto numero di leggi, i più informat...i ritengono che varino da un minimo di 230.000 a un massimo di 350.000. Questa situazione favorisce i furbi, i ricchi e gli avvocati, un terzo degli avvocati di tutta la UE è italiano, dei qiali 50.000 sono cassazionisti, un esercito.
In Italia nel processo penale impugnare conviene perché non si corrono rischi, in quanto vi è il divieto di peggiorare la posizione dell’imputato se è solo lui appellante. Perché l’imputato condannato non dovrebbe appellare, sapendo che, se è detenuto, può uscire per decorrenza termini; se è invece libero, non andrà in carcere fino a sentenza definitiva? Dopo l’appello, ci si può rivolgere alla Corte di Cassazione. Alla fine di questa lunga corsa a tappe si può sempre sperare nella prescrizione.
Nel processo civile sono stati abbondantemente accorciati i tempi di prescrizione con la "riforma del processo breve" attuata per noti motivi personali; il Governo in carica declama di voler accorciare i tempi dei processi diminuendone il numero, ovviamente senza che questo possa inficiare la prescrizione. Questo non è il modo per accorciare i processi, se si vuole accorciare i tempi dei processi non si deve diminuire i tempi di prescrizione, ma bisogna piuttosto mettere dei soldi affinché i giudici possano lavorare meglio, e quindi pagando i cancellieri penali e i segretari giudiziari ( dato che oggigiorno i giudici se li scrivono da soli i verbali ).

"La prima casa sarà impignorabile." Il provvedimento così declamato, contenuto nel decreto legge, è stato annunciato come se la prima casa fosse realmente impignorabile, più che IMPRECISIONE questa è una furbissima falsità; l'mpignorabilitá della prima casa è limitata ai debiti tributari inferiori a 120 mila euro, con esclusione delle sole case di lusso. "Debiti tributari" sono i soldi dovuti dai cittadini allo Stato, tutto il resto rimane fuori (a meno di future modifiche sostanziali al decreto, assolutamente improbabili).

"Il cittadino - ha spiegato Alfano - deve considerare lo Stato come un amico ". La vicenda della riforma dei poteri di Equitalia è straordinariamente importante e riguarda tutti i cittadini". Secondo il vicepremier "è una rivoluzione perchè rimette al centro il cittadino e crea un fisco amico e non ostile".
COME DIRE: LA SANGUISUGA E' AMICA DEL NOSTRO SANGUE!

"Il cittadino deve considerare lo Stato come un amico "
Nessuno dubita che: "lo Stato siamo noi", nel caso Alfano abbia voluto definire Stato l'insieme delle Istituzioni, sempre noi siamo; la frase appare infelice, non potendo significare che il cittadino deve considerare se stesso come un amico, in realtà afferma che lo Stato non siamo noi ma altri. Non è neppure il caso di chiedergli chi siano gli altri, lo sappiamo benissimo, sono la casta dei politici come lui, che dicono di fare gli interessi dei cittadini mentre fanno quelli di se stessi e dei loro amici, impunemente, anzi gratificati dal voto dei loro elettori, che evidentemente si considerano loro amici. Adesso risulta chiaro: la frase di Alfano era perfetta, senza inesattezze, sarebbe bastato capire subito a quali cittadini era rivolta.

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