17 settembre 2013

UN ANTICO METODO DI PESCA: LA "NASSA"

La "nassa" è un ingegnoso metodo di pesca quasi in disuso. Una grande doppia campana concentrica, fatta di sottili giunchi intrecciati; quella interna, più piccola, è chiusa sopra da un cedevole cono di assicelle elastiche convergenti, che si allargano facilmente alla debole pressione esercitata da un oggetto in entrata, per richiudersi subito dopo. Veniva riempita di rami di mirtillo, presenti i frutti, appesantita con qualche sasso, poi affondata a poche decine di metri dalla riva con fondale erboso, legata con una cordicella ad un galleggiante e lasciata lì per 24 ore. Le seppie, si avvicinano alla costa per deporre le loro uova in primavera ed autunno, i mesi migliori sono Aprile e Maggio. Sono solite depositare le uova infilandosi dentro i ciuffi di erba di mare vicino la riva (per tenerle lontane dai grossi pesci predatori). La nassa, riempita di rami di mirtillo e con i frutti che assomigliano molto alle loro uova, sembra un luogo ideale, girano attorno alla nassa, trovano il cono d'ingresso e vi entrano facilmente ma non riescono più ad uscirne. Il gioco è fatto, basta recuperare la nassa tirando la corda attaccata al galleggiante ed estrarre le seppie intrappolate dentro. Come? Noi abbiamo due mani, le seppie no, una mano tiene aperte le assicelle elastiche della bocca di entrata della nassa e, infilando dentro un braccio, si recuperano le seppie all'interno. Pesca geniale, bottino garantito e fatica pressoché nulla.




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