14 agosto 2015

DOVE SEMBRA CI SIA MISTERO, FORSE NON C'E' ALCUN MISTERO, O C'E' MA SOLO IN PARTE.

COME IMMAGINO SIA "NATURALE", L'ISTINTO MI SPINGE A CREDERE NEL SPRANNATURALE, SONO PICCOLO ED INSIGNIFICANTE RISPETTO ALLO SPAZIO ED AL TEMPO INFINITI. POI CI SONO GLI UOMINI, CHE MANIPOLANO E STRAVOLGONO OGNI ACCADIMENTO E MI ALLONTANANO DAL "CREDERE".
A. A.

Caricato il 28 mag 2008.
<< Nel dicembre del 1945, a Nag Hammadi, nell'Alto Egitto, furono scoperti decine di manoscritti di sconvolgente importanza perché rivelarono un cristianesimo profondamente diverso da quello che conosciamo.
Oggi, a più di sessant'anni di distanza e dopo un lavoro di decifrazione e di studio durato decenni, è possibile avere un'idea più precisa di Gesù, che cosa ha detto veramente, chi erano gli apostoli, qual era il ruolo di Maria di Magdala.
Diversamente da quello che si crede la chiesa è un gruppo di uomini che portano avanti, quanto deciso nei secoli, le parole di uomini che intesero e diffusero il messaggio di Gesù in funzione dei loro fini.
 Nag Hammadi introduce la scoperta di fondamentali rivelazioni di un cristianesimo primitivo, rimasto nascosto per duemila anni, dove la conoscenza di Sè, la Gnosi, è il tema centrale ed è la via che conduce all'unità.
Quella conoscenza che la chiesa ha definitivamente sepolto attraverso i due consigli ecumenici svolti nella città di Nicea dove definirono chi aveva ragione e chi era eretico all'interno della stessa chiesa. Uomini che decisero chi fosse Gesù e quale messaggio avesse portato. Uomini che decisero quali testi erano giusti e quali errati. Anche i 4 vangeli canonici del nuovo testamento servono a questo.
Uomini che non sono Dio, sono uomini! Come può, quel Dio che è libertà e che desidera che ogni uomo lo cerchi liberamente, affermare che lo si faccia attraverso chi si assume il diritto di insegnare quanto è stato definito da un gruppo di uomini?
Occorre riflettere, occorre assumersi la responsabilità verso ciò che si crede.
Occorre sostituire il credere con in capire!
L'amore è relazione e solo amando si è vivi.
Per te che mi stai ancora leggendo metto in relazione le parole seguenti:
La religione è diventata superstizione ed idolatria, credenza, rituale!
La bellezza della verità e le sue sottigliezze non sono nella fede e nel dogma, non sono mai dove l'uomo le può trovare perché non esiste nessuna via che conduce a quella bellezza. Non è un punto fisso o un porto di salvezza. Ha la sua propria dolcezza e il cui amore è incommensurabile, non puoi trattenerlo o farne esperienza, non ha un valore di mercato da usare o mettere da parte.
C'è solo quando la mente ed il cuore sono vuoti, liberi da ogni pensiero.
Tutte le ricerche e le scoperte non hanno alcun significato a meno che la mente non sia libera dal suo condizionamento.
Quella liberà è il primo e ultimo gradino!
Non c'è alcuna via verso la verità sia essa storica o religiosa, non è da esperire o da trovare nella dialettica, ne da vedere in opinioni mutevoli e credenze. Ti imbatti in essa quando la mente è libera da tutte le cose che ha messo insieme. La mente deve essere libera da qualsiasi autorità. Non devono esserci ne seguaci, ne discepoli, ne metodi.
Non appartenete a niente, non legatevi ad istituzioni e non siate discepoli di nessuno. Dubitate di tutto quello che dicono i guru o i sacerdoti orientali ed occidentali che siano e a maggior ragione dubitate di quello che vi dice chi vi parla. >>
J.K.  
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<< In un famoso rinvenimento casuale della primavera del 1947, fu ritrovato un puzzle mancante alla raccolta delle Sacre Scritture e siccome questo frammento di papiro era destinato a colmare un notevole “buco” storico provocando molto scalpore, si pensò bene fin da subito di alterarne l’interpretazione… e rendere note le scoperte inserendole in qualche frettolosa edizione economica cui avrebbe potuto, in seguito, essere attribuito qualche involontario (!) errore.
Parlando dei Rotoli del Mar Morto, bisogna fare prima di tutto un breve ma necessario inciso: il frammento 7Q5, esaminato al radiocarbonio, fu datato senza ombra di dubbio l’anno 50 d.C, ovvero fu scritto una quindicina d’anni dopo la crocifissione di Gesù (con ogni probabilità da qualcuno che l’aveva conosciuto o aveva raccolto le cronache di chi aveva vissuto con lui). Si trattava del più antico frammento di Vangelo giunto fino a noi, consistente in un quadratino di papiro su cui erano scritte una ventina di lettere (nel 1972, durante una catalogazione dei frammenti, il ricercatore dell'Istituto Biblico di Roma Josè O’Callaghan, riconobbe in quelle lettere i versetti 52 e 53 del capitolo 6° del Vangelo di Marco, smentendo altri papirologi prima di lui che le avevano confuse con brani biblici). Altri frammenti di papiri molto più antichi riportavano infatti diversi racconti citati anche nella Bibbia e quindi poterono essere confrontati con le versioni giunte fino a noi. Furono fatte scoperte sensazionali!  Per esempio, dal 400 a.C. (anno in cui si ritiene ultimata la scrittura dell’Antico Testamento) al 980 d.C. (anno in cui fu scritto il più antico testo conosciuto nel 1947), c’era un “buco”. Il “rotolo di Isaia”, lungo 7 metri e trovato nella prima grotta di Qumran, era più antico di ben 1000 anni!
La Bibbia è da considerarsi un testo esoterico, “codificato” in modo che solo gli iniziati possano afferrarne il vero significato; una delle prove della sua codificazione sono i codici ELS, la cui esistenza è oramai assodata da anni (e confermata da sofisticati software).
Una volta confrontati i rotoli di Qumran con gli altri testi biblici a disposizione, il risultato è stato d’una corrispondenza del quasi 100%… la Bibbia, dunque, è stata scritta già codificata! Alcuni rotoli erano scritti in chiave esoterica e per altri – dov’erano riportati avvenimenti citati anche nella Bibbia – era fornita un’interpretazione idonea a spiegare il vero contenuto del testo; a questo proposito, era continuamente inserita la parola PISHRO (letteralmente: la sua interpretazione è).
CHI la scrisse doveva presupporre che in seguito CHI gli fosse succeduto nei millenni, avrebbe letto una serie di “informazioni” (sarebbe più corretto dire “messaggi in codice”), in virtù del fatto che conosceva già le relative chiavi di lettura. Sarebbe giusto chiedersi: CHI era CHI? I rotoli del Mar Morto furono nascosti nelle grotte di Qumran dalla sètta degli Esseni, dopo essere stati sigillati in giare di coccio. Con tutta probabilità si sarebbe dovuto trattare d’un rifugio temporaneo per non farli cadere in mano ai soldati romani, di cui gli Esseni temevano le rivendicazioni; smantellarono la biblioteca e prepararono le giare da inserire negli anfratti rocciosi, quindi vi nascosero i rotoli, sperando di poter tornare presto a recuperarli (ma non fu così, evidentemente: infatti, furono sterminati).
Alcuni scavi a circa 500 m dalla caverna principale hanno poi messo in luce le rovine d’un antico monastero, conosciuto come Khirbet Qumran, che avrebbe ospitato una misteriosa sètta religiosa (sicuramente quella degli Esseni). Disponeva d’una sala-scrittura dove venivano scritti o copiati i libri: infatti fu rinvenuta una grande stanza con all’interno una tavola molto lunga e una panca, due calamai e una giara d’argilla identica a quelle rinvenute nella prima grotta. Questo fu probabilmente il luogo dove i membri della comunità di Qumran avevano nascosto i documenti per metterli al sicuro dalla legione romana . I documenti ritrovati, talvolta minuscoli frammenti, sono scritti quasi tutti in lingua ebraica. Alcuni sono in aramaico o in greco. È la raccolta di oltre 600 testi dell’Antico Testamento, meno il cosiddetto Libro di Ester. Una cosa straordinaria riguarda i “commenti” sull’Antico Testamento e il “Manuale della disciplina” della comunità, da cui si sono avute molte informazioni e conferme sulle abitudini della sètta. Ciò che colpisce subito è un’incredibile analogia con gli usi del gruppo di Gesù e dei rotoli di qumran dodici apostoli: la figura del “Maestro di Giustizia” (chiamato Rabbi) a capo della sètta (la guida era affidata a un gruppo di dodici “Maestri”), è ancora controversa, ma si potrebbe davvero riferire al Cristo, che veniva chiamato Rabbi.
Lo storico romano Plinio documentò che gli Esseni erano circa quattromila e vivevano sulla sponda ovest del Mar Morto, proprio dove sono state rinvenute le rovine del monastero di Khirbet Qumran. La loro vita era molto austera e umile, e vissuta in purezza d’animo e gentilezza. Non erano considerati pericolosi.
Alcuni rotoli, specialmente quelli sulla “regola”, hanno stupito per la somiglianza con quella dei Cristiani primitivi. Per entrare nella confraternita Essena, ad esempio, i discepoli dovevano rinunciare al possesso dei loro beni, nonché ai precedenti legami. I riti Esseni includevano il battesimo con l’acqua e il banchetto sacramentale.
Gesù era Esseno e per di più Nazireo. Come prima di lui sua madre e Giovanni il Battista. Cosa successe a un certo punto della sua vita, che lo indusse a distaccarsi dalla legge di Mosè per cercare altrove la via di salvezza?
Com’è arrivato un antichissimo manoscritto Esseno in un monastero buddhista del Tibet? Qualcuno aveva voluto metterlo al sicuro… ma da chi? Chi ce l’aveva portato? Ma soprattutto, cosa contiene di così importante?  >>
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Nag Hammadi: diversamente da quello che si crede, la chiesa è nata da un gruppo di uomini che decisero di portare avanti il messaggio di Gesù in funzione dei loro fini.
Qumran: i sette rotoli più importanti, di cuoio, sono ora conservati presso l'Altare del Libro, a Gerusalemme. Gesù era Esseno e per di più Nazireo, cosa successe a un certo punto della sua vita, che lo indusse a distaccarsi dalla legge di Mosè per cercare altrove la via di salvezza?


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