24 ottobre 2015

GLI STRAORDINARI EFFETTI DELL'ACIDO GLICOLICO SULLA PELLE E SUL CUOIO CAPELLUTO.




L'acido glicolico (o acido idrossiacetico) è un acido carbossilico,  strutturalmente è il più piccolo appartenente alla classe degli α-idrossi acidi (composti che contengono sia un gruppo carbossilico, sia un gruppo ossidrile). L'acido glicolico viene estratto dalla canna da zucchero, dalla barbabietola e dall'uva immatura; un altro idrossiacido: acido cogico (in inglese kojic acid), viene estratto dal cacao ed ha azione più blanda. La caratteristica peculiare del glicolico è il basso peso molecolare: massa molecolare (u)76,05 g/mol, le molecole hanno quindi l'eccellente capacità (molto rara in verità) di penetrare il derma fino allo strato più basso. Quando viene applicato sulla pelle l'acido glicolico reagisce con lo strato epidermico superiore, indebolendo le capacità leganti dei lipidi che mantengono unite fra loro le cellule epiteliali morte. Tale proprietà porta quindi alla rimozione dello strato più esterno di pelle consentendo alle cellule morte di esfoliare (desquamazione), facendo affiorare gli strati inferiori più sani, brillanti, di miglior aspetto e di colorito roseo. Soluzioni con concentrazioni di acido glicolico fino al 40% vengono impiegate dagli estetisti e dell'80% (che è la concentrazione massima ottenibile) dai dermatologi. La principale differenza di risultato riscontrabile nell'utilizzo pratico di queste due diverse concentrazioni (40% ed 80%), risiede nel tempo di posa sulla pelle da trattare e nelle reazioni irritative prodotte, minore nel primo caso e maggiore nel secondo, i benefici sono identici in entrambi i casi. Il tempo di applicazione viene determinato utilizzando il contasecondi; il potere irritativo è trascurabile con concentrazione del 40% ma molto accentuato in quella all'80%. Per chiarire ulteriormente tale concetto, occorre dire che l'acido glicolico al 40% necessita di un tempo di posa (in secondi) maggiore, mentre quello all'80%, minore di circa la metà, il risultato finale è identico, varia soltanto il numero di applicazioni, almeno doppie con acido al 40%. Nel primo caso, lo ripeto, l'irritazione della pelle è contenuta e può essere facilmente controllata, usando la concentrazione massima dell'80% la reazione della pelle è violenta, richiede una perfetta competenza specifica nel mettere in atto le conosciute azioni atte a scongiurarne gli effetti indesiderati.
La caratteristica maggiormente interessante dell'acido glicolico, è quella di stimolare i fibroblasti, cellule del derma e parte intermedia della pelle umana, il loro incremento consente un ispessimento del derma fino al 30- 50%. Pochissimi lo sanno, ma tale peculiare caratteristica consente di ottenere buoni risultati nei processi di diradamento del cuio capelluto, dove l'assottigliamento del suo strato corneo ha come effetto diretto lo schiacciamento della papilla dermica del capello e del capillare che la nutre, con conseguente e progressiva perdita dei capelli; le indagini specifiche mostrano infatti che nei processi di diradamento la maggior parte dei capelli si trova nelle fasi telogena e catagena (stasi e caduta) e pochi nella fase anagena (sviluppo e crescita). Nei casi di diradamento dei capelli, l'applicazione di acido glicolico sul cuio capelluto, a bassissimo e ben preciso dosaggio, è possibile, ma andrebbe fatta con lozioni specifiche ed appositamente preparate da "veri" specialisti in materia.
 Va specificato che nei diradamenti dovuti a fattori androgenici, fino ad oggi non sono stati scoperti rimedi. L'Alopecia androgenetica (anche conosciuta come calvizie) è una tipologia di perdita di capelli dovuta ad una miniaturizzazione del follicolo pilifero di tipo androgenetico. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute.

Nome IUPAC: acido 2-idrossietanoico.
Nomi alternativi: acido idrossiacetico AHA

Commenti: Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]