23 gennaio 2016
RIFLETTENDOCI SOPRA.
Buchi neri e stelle.
Trovo poco interessanti i buchi neri, sono corpi spaziali che includono, sono più interessanti le stelle, corpi capaci di emettere verso l'esterno materia ed energia, come avviene sul Sole con i flare o brillamenti. I brillamenti solari sono spesso accompagnati da eruzioni di massa coronale, ossia intense emissioni di plasma surriscaldato che attraversano lo spazio a grande velocità, che può superare il milione di km/h. Mercoledì 11 marzo 2015, il Sole si è esibito nel potente brillamento solare che ha emesso una tale quantità di energia da mandare in tilt gran parte delle comunicazioni radio del nostro pianeta.
Altre osservazioni fatte dai telescopi, hanno visto
grandi masse di plasma staccarsi dal Sole, alcune di rispettabili dimensioni.
Percorrendo lo spazio gelido, nulla esclude che possano solidificare ed
impattare su altri corpi celesti. C’è da chiedersi se le comete, che martellano
incessantemente pianeti e satelliti del sistema solare, ma anche la Terra nel
lontano passato, non provengano in grande maggioranza dal Sole; del resto le
stesse comete, per lo più, sono composte da una chioma di ghiaccio, e roccia al
loro interno. Il loro violento impatto su Saturno, privo di atmosfera, o su un
suo piccolo satellite, potrebbe aver generato i famosi anelli. Questa ipotesi
però è poco probabile, visto che gli altri pianeti non hanno anelli. Potrebbero aver dato origine alla fascia di Kuiper, che è
una regione del Sistema Solare che si estende
dall'orbita di Nettuno verso
l’esterno. Si tratta di una fascia costituita da corpi minori del
sistema solare, esterna rispetto all'orbita dei pianeti maggiori,
simile alla Fascia principale degli
asteroidi ma 20 volte più estesa e da 20 a 200 volte più massiccia;
inoltre, mentre la Fascia principale è costituita in gran parte da asteroidi di
natura rocciosa, gli oggetti della Fascia di Kuiper sono composti
principalmente da sostanze volatili congelate, come ammoniaca, metano ed acqua.
Perché questi “massi” si collocano in una determinata zona
e non altrove? Questo può dipendere dalla loro velocità iniziale, ma anche
dalle forze di attrazione alle quali sono sottoposti, finchè non trovano la
condizione di equilibrio, ma innanzi tutto è per lo stesso motivo per il quale
gli atomi sparsi nell’universo cominciano ad aggregarsi in un punto ben preciso
dello spazio, fino a formare stelle e pianeti; siamo in grado di osservare stelle in via di formazione, ma del motivo per il quale di stiano formando lì adesso non ne
abbiamo la benchè minima idea.
Noi e gli alieni.
In alcuni programmi televisivi, si ipotizza che la visita
degli alieni potrebbe avvenire con molte navi spaziali, una su ogni grande
città. Ma chi ci dice che avrebbero intenzioni bellicose? Se potessimo oggi
tornare indietro nel tempo, nel periodo dell’Impero Romano, manderemmo forse
caccia, cannoni, corazzate,
sommergibili, elicotteri e missili con testate nucleari? Cosa dovremmo temere,
le loro frecce, le lance o le daghe?
Lo spazio è ostico.
Non consente all’uomo lunghi viaggi, della durata di anni,
ne debilita sensibilmente il fisico. Parlare di conquista dello spazio fa
ridere.
Le distanze spaziali.
Osserviamo galassie distanti milioni di anni luce, ovvero
un universo fossile, ma abbiamo problemi insormontabili per riuscire a conquistare
il sistema solare; lo abbiamo fatto con la Luna, tra non molti anni andremo su
Marte, ma poi stop, non si va oltre. E’ impensabile andare lontano con l’attuale
propulsione dei missili.
Progresso e tecnologia di solito vanno a braccetto.
Il progresso si sviluppa su vari fronti, gli esseri
capaci di coprire immense distanze nello spazio, è molto probabile che
sarebbero di gran lunga più evoluti di noi e disporrebbero della tecnologia
necessaria per annientare eventuali animali trovati sui mondi visitati, se questi fossero a
loro ostili, come oggi noi sulla Terra; ma poi a quale scopo annientare? Noi non
facciamo la guerra alle vacche, alle galline oppure ai pesci, li usiamo;
faremmo lo stesso se li trovassimo su altri pianeti e sicuramente non faremmo
guerra a popoli come Galli, Babilonesi oppure Atzechi, meno ancora penseremmo di
sterminare i Neanderthal. Ecco, rispetto a loro, i Neanderthal potremmo essere
noi uomini.
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