10 novembre 2019

INDECISIONE - Cos'è e da cosa deriva.






In alcuni momenti della nostra vita, capita a tutti di trovarsi a un bivio e dover prendere una decisione difficile. Iniziamo ad avere dubbi e siamo nervosi, perché non sappiamo quale strada prendere. Niente paura, è normale. Tuttavia, quando l’indecisione influenza la nostra vita quotidiana, le nostre relazioni e si manifesta a causa di stress, ansia e persino depressione, potremmo trovarci di fronte a un caso di abulomania.

L’abulomania è un disturbo mentale invalidante, non un problema di insicurezza. Le persone affette da questa patologia non hanno fiducia in se stesse, non riescono a prendere decisioni e difficilmente riescono a relazionarsi con gli altri (partner, amici, familiari, colleghi e così via). Dover scegliere tra due dolci, ad esempio, può essere un’odissea. Ebbene sì, l’abulomania arriva fino a questo punto.

Per determinare la causa dell’abulomania, bisogna fare uno studio approfondito del soggetto affetto, dato che non è chiaro quali possono essere le cause scatenanti di questo problema. Tuttavia, gli studi avvalorano diverse ipotesi. Una delle possibili cause potrebbe avere origine nella corteccia prefrontale del cervello. Si tratta di un’area associata alla presa di decisioni, dunque molti ricercatori pensano che possa essere strettamente relazionata a questo disturbo mentale. Un’altra delle cause che si ipotizzano risiede nell’educazione ricevuta, anche se questa è un’ipotesi che i ricercatori valutano con cautela.

Tralasciamo gli aspetti funzionali o patologici dell’indecisione ed occupiamoci di un aspetto secondo me ancora poco indagato: la mente razionale e quella emotiva o irrazionale.

Per creare un equilibrio più funzionale tra emotività e ragione è necessario non solo favorire l'integrazione ma promuovere uno stato mentale alternativo che la psicoterapeuta americana Marsha M. Linehan chiama "mente saggia".
Grazie a questo stato mentale siamo in grado di acquisire informazioni non solo dai "canali" emotivo e razionale ma anche di poter far affidamento sull'
intuizione.

Possiamo osservare i nostri processi mentali e le nostre emozioni mediante due processi mentali che si manifestano contemporaneamente, è come se avessimo due distinti cervelli che interagiscono, ma chi dei due determina la decisione finale, in parole povere: chi dei due comanda?

Tutte le volte che prendiamo una decisione importante: dire o non dire, fare o non fare una determinata cosa, una vocina di sottofondo ci dice che abbiamo alternative e determina l’indecisione. L’idea iniziale di fare o dire, finisce per farci decidere di farlo o dirlo. Accade perché la decisione finale è soggettiva e nessuno esterno a noi ha la capacità di intromettersi per farci scegliere la soluzione che alla "mente saggia" appare più opportuna o conveniente: alla fine agiamo per istinto e l’istinto è quasi sempre irrazionale.

Riuscire a controllare l’istinto risulta parecchio difficile e lo è altrettanto il vecchio adagio: “prima di agire conta fino a dieci”. A volte si presentano situazioni nelle quali occorre agire all’istante seguendo l’istinto (giusto o sbagliato che sia ciò che decidiamo), ma questo avviene raramente, molto più spesso abbiamo il tempo necessario per fare una scelta, ma non essendo abituati a tergiversare, finiamo per fare scelte sbagliate, giustificandole con: “non ho avuto il tempo di riflettere”, anche se questo quasi mai corrisponde al vero.

A questo punto ed a proposito dell’indecisione, non di poco conto è la domanda: “quanto riesci ad essere te stesso senza farti condizionare da voler piacere agli altri?”.

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